A Roma è stato effettuato un maxi sequestro da 450mila euro: la Polizia di Stato ha individuato il tesoretto del clan nomade.
Maxi sequestro al clan rom dentro il territorio di Roma. A metterlo in pratica le forze dell’ordine durante la giornata di oggi, che con l’apporto della Polizia di Stato ha permesso di mettere le mani su un “tesoretto” da 450mila euro. Il tesoro, composto principalmente da orologi e gioielli preziosi, era l’arma con cui il clan nomade incuteva il proprio potere criminale sulle strade di Roma, mostrando sfarzo e ricchezza per intrecciare alleanze nel mondo dell’illecito.
Il maxi sequestro da 450mila euro a Roma
La Polizia è riuscita a mettere le mani su numerose polizze di pegno, per un valore di quasi mezzo milione di euro. Il tesoretto bancario apparteneva a tre membri del clan nomade, che erano riusciti a creare un’influente rete criminale tra Roma e il resto d’Italia. Tutti i soggetti legati a questa realtà della criminalità organizzata, oggi stanno pagando una condanna per crimini contro la fede pubblica e il patrimonio: nella loro storia criminale si erano specializzati nei furti e le rapine in villa, truffe agli anziani e il riciclaggio dei veicoli di lusso.
Le indagini sulle polizze del clan criminale
Le polizze sono state individuate presso un Banco dei Pegni situato a Roma. Nella cassetta erano presenti 19 Rolex di altissimo valore: 9 erano di modello Daytona, di cui 7 in oro, uno in acciaio e oro, oltre uno in solo acciaio. All’interno della stessa scatola sono stati rinvenuti anche dei gioielli, tutti di altissimo valore.
L’operazione che ha condotto al sequestro è stata denominata “Gialla e Nera“. Nel sequestro hanno partecipato gli uomini della Polizia di Stato, i militari della Guardia di Finanza e il Tribunale di Roma. Proprio il Tribunale ha emesso una normativa antimafia sulla vicenda, permettendo il sequestro finalizzato alla confisca di beni e assetti societario per un valore totale di 1,8 milioni di euro: tra i beni portati via si trovano mobili, società e macchine di lusso.
Le indagini fiscali sulla vicenda
Le indagini patrimoniali che sono state condotte nelle settimane scorse, hanno permesso di evidenziare come c’era una sproporzione significativa tra i redditi dichiarati e il patrimonio dei tre individui fermati. Queste persone avevano effettuato investimenti immobiliari e mobiliari molto forti, acquistando anche partecipazioni societarie con soldi provenienti dai profitti illeciti.