Non si hanno ancora notizie, e purtroppo, di Martina, la ragazza di appena 18 anni che da domenica 2 aprile ha fatto perdere le sue tracce. Nessuna notizia ai genitori, nessuno sa niente di lei, di dove si trovi, di quello che sta facendo. E ieri sera mamma Katia ha deciso di rivolgersi ai microfoni della trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto?, per lanciare un disperato appello: “Mia figlia era stata ricoverata in una struttura di Genzano, sta attraversando un periodo di forte fragilità psicologica ed emotiva, ha bisogno di aiuto, stava anche assumendo una terapia farmacologica prescritta dai medici” – ha spiegato. Martina è scomparsa da Genzano, alle porte di Roma, e da giorni il suo telefono risulta spento.
Martina potrebbe trovarsi a Roma
Martina ha 18 anni, occhi e capelli castani ed alta circa 160 cm. Al momento della scomparsa, che ricordiamo risale a domenica 2 aprile, indossava fuseaux neri dell’Adidas con la striscia bianca ai lati, una felpa con cappuccio grigio, un giubbotto nero e scarpe da ginnastica nere. Tra i segni particolari un piercing sul naso e una cicatrice a forma di croce sulla parte superiore del polso. Lei vive a Cineto Romano, in provincia di Roma, con il papà e domenica 2 aprile, intorno alle 19.30, si è allontanata. I genitori, come si può immaginare, sono preoccupati: Martina non ha con sé i documenti, né i farmaci necessari e il cellulare risulta spento.
“Si può essere spostata da Genzano, forse si trova a Roma” – ha spiegato a mamma Katia. Martina conosce bene la Capitale ed era solita frequentare diverse zone, da San Basilio alla Palmiro Togliatti, fino alla Bufalotta, Battistini, Prati.
L’appello e come aiutare
“Vorrei dire a mia figlia di tornare a casa, siamo tutti molto preoccupati. Qualsiasi problema lo possiamo affrontare insieme. Martina in questo momento è una persona molto manipolabile, ho paura che qualcuno possa approfittare della sua fragilità” – ha ribadito mamma Katia. Chiunque abbia informazioni o avvisti Martina può contattare la trasmissione Chi l’ha visto? o le forze dell’ordine. La macchina della solidarietà, come accade in questi casi, si è già messa in moto. Tra condivisioni social e appelli, con la speranza che la 18enne possa tornare a casa e riabbracciare i suoi genitori.