Brutto episodio di violenza accaduto a Marina di Ardea qualche giorno fa, esattamente il 10 agosto. La notizia è trapelata solo oggi: a raccontarcela è lo stesso protagonista, dopo aver concluso i 10 giorni di prognosi conseguiti alle percosse ricevute e dopo aver presentato la denuncia ai carabinieri di Tor San Lorenzo.
I FATTI.
“Verso le 23 del 10 Agosto – racconta l’uomo, che chiameremo Mario per tutelarne la privacy – mi trovavo con il trattore sulla spiaggia di Marina di Ardea, tra lo stabilimento balneare ‘Gorizia’ e ‘Ultima spiaggia’. Lavoro come dipendente alla Gesam, e, nel periodo estivo, vengo impiegato per pulire le spiagge libere dai vari rifiuti che vengono abbandonati dai cittadini. Mentre stavo effettuando le pulizie, sono stato richiamato verbalmente da tre uomini che mi hanno chiesto, con aria minacciosa, per quale motivo avevo rimosso un paio di ombrelloni”.
Precisiamo che Mario ha 64 anni. L’uomo viene aggredito e minacciato verbalmente. “Mi sono state dette parole come ‘bastardo, esci fuori da lì che ti ammazzo, ti sparo’, e altre parole che non ricordo. A un certo punto della discussione, uno dei tre si è arrampicato sul trattore e mi ha preso per un braccio, mentre un altro ha iniziato a colpirmi sull’altro braccio con il manico di un ombrellone. Io ho tentato di spiegare che il mio lavoro era proprio quello di ripulire la spiaggia rimuovendo tutto quello che veniva lasciato, compresi ombrelloni e lettini, ma loro non mi ascoltavano, quindi sono scappato”.
Subito dopo l’aggressione, Mario si è recato davanti alla caserma dei Carabinieri di Torvaianica, la più vicina ai fatti accaduti, in attesa di una pattuglia di militari provenienti dal Comando di Ardea. Successivamente il 64enne si è recato al pronto soccorso del San Anna di Pomezia, dove è stato medicato e refertato con una diagnosi di 10 giorni di prognosi. La denuncia è poi stata formalizzata il 18 agosto agosto nella caserma di Tor San Lorenzo. Un episodio gravissimo, che conferma l’abitudine di molti di lasciare gli ombrelloni in spiaggia un giorno per un altro per poter avere il posto in prima fila.