Sono passati ormai 5 giorni dalla scomparsa di Matteo Barbieri, un ragazzo di 19 anni di Roma di cui si sono perse le tracce dalla notte dell’11 luglio.
Matteo, ex studente dell’Istituto tecnico Fermi a Monte Mario, lavorava come cameriere presso il ristorante ‘I Capperi’, nel quartiere Balduina. Proprio alla fine del suo turno di lavoro, nella notte tra l’11 e il 12 luglio, aveva scritto un messaggio di buonanotte alla madre e uno alla sua fidanzata Diana, dicendole «amore sono appena uscito dal lavoro e sto tornando a casa».
Purtroppo però Matteo a casa non è mai arrivato.
«Da circa un mese – ha raccontato la fidanzata – Matteo era andato via di casa, da Roma, per trasferirsi da un amico ad Anguillara. Tutte le sere, finito di lavorare, mi mandava un messaggino prima di salire sulla sua moto Honda CB 500 Abs targata EL28415 e prendere la via Braccianense dalla Cassia Vecchia. E quando arrivava eravamo soliti scriverci nuovamente o chiamarci. Ma l’altra notte nulla, non ha mai risposto al telefono. Io non ho chiuso occhio. La mattina dopo, con il coinquilino, abbiamo avvisato i genitori. Viviamo nell’angoscia. Abbiamo percorso e ripercorso tutta la strada che Matteo faceva abitualmente, abbiamo girato tutti gli ospedali, ma senza esito».
Da quasi una settimana i genitori di Matteo e la sua fidanzata non si sono più dati pace, iniziando una ricerca disperata. Sul caso indagano anche i Carabinieri della Compagnia Trionfale.
Al momento esiste solamente un indizio: l’unica traccia lasciata da Matteo, o meglio dal suo cellulare, il cui segnale è stato agganciato fino alle 17.30 di giovedì alla cella di via Alberto Tallone, traversa della Braccianense, a una decina di chilometri dalla casa del ragazzo. Gli inquirenti pensano quindi che Matteo fosse quasi arrivato a casa, prima che di lui sparisse ogni traccia.
Qualche giorno fa alla famiglia è giunta però la segnalazione di una ragazza (ora al vaglio dei Carabinieri) la quale sostiene di avere visto un ragazzo in sella ad una moto rossa, con indosso un casco integrale nero con le strisce arancioni e senza visiera, proprio come quello che aveva Matteo. L’avvistamento sarebbe avvenuto intorno alle 19.40 di giovedì a Manziana, comune vicino al lago di Bracciano.
Al momento gli inquirenti hanno prelevato il pc di Matteo, nella speranza di trovare elementi utili al caso. Sono stati inoltre richiesti i tabulati telefonici e sono state registrate le testimonianza degli amici e dei colleghi del ragazzo.
Intanto, nella giornata di ieri i familiari di Matteo sono andati in via Tallone e hanno distribuito volantini e parlato con i residenti del posto. Purtroppo neanche da qui sembrerebbero essere emersi dei dettagli rilevanti.
