Manager di azienda licenziata dopo aver subito uno stupro: la donna, violentata a Milano, si assentava per curarsi.
Licenziata dopo aver subito uno stupro da parte di due giovani: è l’amaro racconto di una manager italiana, che si è vista rimossa dal quadro della sua società per le troppe assenze accumulate. Numerose assenze però giustificate, considerato come la donna ormai da mesi vive tra visite in ospedale e psichiatri, considerato come i danni e i traumi derivati dalla violenza sessuale ancora attanagliano la sua vita.
Licenziata dopo lo stupro per le troppe assenze sul lavoro
L’incubo per la manager di Milano inizia a marzo 2023, quando subisce uno stupro da parte di due ragazzi nei pressi dei Navigli: per la vicenda saranno condannati due soggetti di 23 e 27 anni, ritenuti responsabili della violenza sessuale. La donna torna a lavorare solo a settembre scorso, tra la vicinanza dei propri colleghi e soprattutto l’azienda olandese di cui era quadro dirigenziale. Una linea, che però, si è tradotta a marzo scorso con una lettera di licenziamento.
Le motivazioni del licenziamento
L’azienda, come spiegato TgCom24, consegna la lettera di licenziamento lo scorso 11 marzo. Ufficialmente rimuovere la posizione lavorativa della donna dal quadro aziendale, sopprimendo di fatto la figura di “Service Merchandiser”. Un licenziamento impugnato dalla dirigente, che invece dietro alla scelta dell’azienda ha visto un altro intento: punirla per le numerose assenze sul lavoro, dovute però a uno stato di salute psico-fisico fragile.
Le condizioni di salute della donna
La donna, nell’ultimo anno, ha provato a riabbracciare la propria vita. Tutto ciò con immensa difficoltà, considerato come viva ormai costantemente in ospedale per controlli specialistici e soprattutto abbia bisogno di un costante monitoraggio psichiatrico. La giovane dirigente di 32 anni, in questi mesi, è stata valutata approfonditamente dai sanitari, che hanno evidenziato come possa maturare istinti suicidi per il gravissimo trauma subito.
Una storia che però non cancella il valore professionale della 32enne: la manager era assunta da tre anni nell’azienda olandese, distinguendosi prima dello stupro come grande lavoratrice e una manager di grande talento.