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Lucha y Siesta sotto sfratto al Tuscolano: “Non ce ne andiamo. Vogliamo parlare con Rocca”

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“Noi da qui non ce ne andiamo di certo e pretendiamo che il governatore Francesco Rocca ci convochi”. Lo hanno detto le attiviste di Lucha y Siesta, all’indomani della delibera della Regione Lazio che intende svuotare lo stabile in via Lucio Sestio.

Lucha Y Siesta, revocata la convenzione con l’Associazione: è braccio di ferro con la Regione

La delibera della Regione Lazio in merito allo sfratto del palazzo occupato dalle attiviste di Lucha y Siesta

“Le revoche dello schema di convenzione con l’associazione Casa delle donne Lucha y Siesta e della concessione in comodato d’uso gratuito, approvate oggi dalla Giunta, rappresentano un atto dovuto volto a ripristinare la legalità da un lato e le condizioni igienico-sanitarie dell’immobile dall’altro”. Lo hanno dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’assessore alla Cultura, alle Pari opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia, al Servizio civile, Simona Renata Baldassarre, e l’assessore alla Mobilità, ai Trasporti, alla Tutela del Territorio, al Ciclo dei rifiuti, al Demanio e Patrimonio, Fabrizio Ghera.

La Regione non toglie nulla a nessuno: si tratta di un atto dovuto. La delibera di Giunta è importante per dare il via a un percorso di riqualificazione e di ripristino della legalità in piu’ step. L’immobile si trova in una condizione di inidoneità igienico-sanitaria certificata e alla quale dobbiamo porre rimedio per dare una accoglienza dignitosa e a norma di legge – hanno aggiunto il presidente Rocca e gli assessori Baldassarre e Ghera.

Le parole del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

“L’Area Pari opportunità e la direzione regionale competente in materia di patrimonio attueranno le misure transitorie più idonee volte a salvaguardare e tutelare la sicurezza delle donne e dei minori accolti nell’immobile, attraverso il ricollocamento presso strutture antiviolenza appartenenti alla rete regionale, di concerto con Roma Capitale. L’edificio ha bisogno di lavori e sarà ristrutturato, così da diventare idoneo ad accogliere le donne vittime di violenza e i loro figli”.

“Il servizio di gestione della struttura, con utilizzo dell’immobile in comodato d’uso, verrà messo a bando, come prevede la legge. L’ente o l’associazione a cui sarà affidato il servizio assicurerà la presa in carico e l’assistenza per tutte coloro che, vittime di violenze e abusi, avranno bisogno di accoglienza e sostegno. Ovviamente alla procedura a evidenza pubblica potrà partecipare, se avrà i requisiti, anche l’associazione Lucha y Siesta“.

Alla Regione non c’è più spazio per l’illegalità. Sulla vicenda dell’immobile di via Lucio Sestio, lo ricordo, è intervenuta la Corte dei conti con un procedimento per danno erariale che coinvolge quattro dirigenti regionali. L’edificio, oggetto di occupazione abusiva dal 2008, quando era ancora di proprietà dell’Atac, fu infatti acquistato dalla Regione nel 2021 e assegnato all’associazione occupante, la Lucha y Siesta”.

“A questo proposito è bene citare uno stralcio di quanto scrive la Corte dei conti: “Il bene acquistato era già occupato senza nessun titolo legale dal collettivo (Lucha y Siesta), di modo che l’acquisto era esplicitamente finalizzato a consentire la prosecuzione dell’occupazione illegittima che altrimenti sarebbe dovuta cessare”. I magistrati scrivono che risultano “distratte ingenti risorse pubbliche dai fini istituzionali”. La storia, del resto, è ben nota alle cronache“, hanno concluso il presidente Rocca e gli assessori Baldassarre e Ghera.

 

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