L’Unità operativa Complessa (U.O.C.) del Reparto Rianimazione dell’Ospedale Spalanzani ha bisogno di 10 nuovi infermieri con disponibilità immediata.
L’annuncio – comparso pochi minuti fa sulla pagina Facebook di Roma Infermieri sotto forma di “comunicato urgente” – specifica però che si tratterà di una collaborazione di Libera Professione. “Pertanto – si legge nel comunicato – i corrispettivi saranno erogati previa presentazione a fine mese di fattura e/o ricevuta di acconto”
La notizia ha scatenato subito una ridda di polemiche.
Di personale sanitario in stato di disoccupazione ce n’è a iosa – è stato detto – Lo Spallanzani inoltre potrebbe attingere ad una graduatoria di oltre 600 persone (infermieri cat. D) risultate idonee per titoli ed esami all’assunzione a contratto. Ma la Direzione Amministrativa dell’Ospedale ha pensato bene di affidare l’incarico della ricerca di personale specializzato ad una ditta privata, l’Adigea srl .
A gettare benzina sul fuoco la debole giustificazione dell’azienda in questione “Signori…certo le vostre recriminazioni sono giuste e fondate – si legge nel post – Quello che scrivete è del tutto vero e del tutto lecito. Ma al momento non hanno ancora aperto le assunzioni. L’Ospedale Spallanzani ci ha richiesto un supporto professionale in una situazione di emergenza. E noi glielo stiamo fornendo”.
“Facile giocare con le parole – obietta Daniele – ma con le carte in regola, nero su bianco, e l’assicurazione alle spalle che ti tutela si lavora meglio. In caso di contagio…che si fa?”
Insomma secondo gli interessati, si tratterebbe di sfruttamento bello e buono, modello “usa e getta”.
“La nostra è in primo luogo una missione, certo. – dichiara Valentina – Ma è anche una professione. Ed etica non vuol dire sottostare a regole ingiuste e inique per il lavoratore”.
Ecco. Questo avviene dietro le quinte del Presidio ospedaliero oggi più famoso al mondo. Dove ogni giorno si combatte in prima linea per salvare vite, a prezzo di grandi sacrifici. Dedizione, abnegazione. E’ il rovescio della medaglia, quello che certo non ci fa onore.
Rosanna Sabella