Home » Ultime Notizie » L’inferno alle porte di Roma: dentro al campo rom di via Pontina, la discarica che tutti (tranne la Sindaca Raggi) conoscono (VIDEO)

L’inferno alle porte di Roma: dentro al campo rom di via Pontina, la discarica che tutti (tranne la Sindaca Raggi) conoscono (VIDEO)

Pubblicato il

Un anno e mezzo dopo il nostro servizio sul cimitero delle auto rubate, siamo tornati al campo rom di via Pontina, a Castel Romano, dove le da due giorni consecutivi i vigili del fuoco sono impegnati a spegnere incendi di rifiuti di varia natura. Questa volta – memori di quanto accaduto in passato, ovvero dell’aggressione subita per evitare che fossero effettuate le riprese – siamo entrati scortati da polizia e vigili del fuoco. Dentro l’aria è acre, il fumo viene spinto dal leggero vento che continua ad alimentare le fiamme sotto quelli che sembravano focolai già spenti. La “vallata dell’inferno”, rispetto a 19 mesi fa, ha assunto un colore diverso: è molto meno verde. Tanta vegetazione – ricordiamo che questa è una riserva naturale protetta – in questo lasso di tempo è andata distrutta e insieme ad essa carcasse di auto, frigoriferi, pneumatici, mobili vecchi, materassi, reti in metallo, divani, poltrone. E scarti di tutti i tipi. 

UNA DISCARICA NON AUTORIZZATA MA SEMPRE ATTIVA

Come hanno mostrato anche le tv nazionali – tutti avranno visto il servizio mandato in onda da “Le Iene” – e come avevamo già raccontato più volte sul nostro giornale, qui vengono con i furgoni a scaricare di tutto. Si tratta di svuota-cantine, che invece di gettare i rifiuti nelle discariche autorizzate, seguendo le corrette procedure di smaltimento e pagando così il dovuto, in cambio di molto meno riversano di tutto – anche rifiuti pericolosi, contenti amianto, oppure rifiuti speciali come elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici e molto altro) – a ridosso del campo rom, che nel tempo è diventato un cimitero di immondizia.

Qui vengono portate, nel corso dell’anno, centinaia e centinaia di auto rubate: vengono smontate e private delle parti che possono essere rivendute e, dopo essere state cannibalizzate, vengono bruciate. Qualcuna sta nei pressi dei nuclei abitativi, ma la maggior parte è nella vallata.

IL DEGRADO DENTRO E FUORI IL CAMPO ROM

Arrivo dove i rifiuti stanno ancora bruciando da due giorni. Sono le 11:00, fa caldissimo, ci sono bambini che giocano tra rifiuti e topi grossi come gatti. Non vogliono che li riprenda. “Se lo fai ti spacco la telecamera”, è il cordiale avviso. Un altro, al quale chiedo se vuole rilasciami un’intervista, mi dice, assicurandosi che la telecamera sia spenta: “E’ inutile che io parli, tanto voi siete tutti prevenuti, i giornalisti, la gente. Noi rom siamo tutti ladri, tutti sporchi, tutta merda. Noi viviamo nello schifo. Lo schifo lo vedi pure tu, no? E allora che te lo dico a fare? Secondo te mi diverto a far vivere i miei figli in mezzo alla merda? Ma io non posso parlare, per il lavoro che faccio”. E non dice più niente, ricordandomi che non devo assolutamente riprendere né lui, né “la vecchia che dorme”, una signora buttata a terra su un materasso lurido. Ma c’è qualcuno che vuole parlare?, gli chiedo. “Prova dall’altra parte”, mi risponde. Gi’à, perché il campo sembra essere diviso in due, una parte più “tranquilla”, forse perché adesso ci sono agenti di polizia e vigili del fuoco, e un’altra più “facinorosa”, dove avvicinarsi è pericoloso: il rischio è quello di essere picchiati e di farsi distruggere l’attrezzatura di lavoro. Gli abitanti di quell’area non gradiscono intrusioni né domande. Muri di rifiuti li circondano e anche lì – come dimostrano le immagini girate a distanza di sicurezza – le auto date alle fiamme non mancano.

LA SINDACA RAGGI NON CONOSCEVA LA SITUAZIONE…

Dopo anni di denunce, esposti, inchieste e articoli giornalistici anche della nostra testata, iniziative politiche, si scopre infatti che il Sindaco di Roma necessita di testimonianze fotografiche per conoscere le condizioni di una delle principali situazioni emergenziali della Capitale, ovvero l’insediamento rom di Castel Romano da anni ricettacolo di rifiuti, degrado e illegalità diffusa. Ieri infatti alla trasmissione Le Iene ha risposto così: «Mandatemi le immagini»«Ma come Sindaco casca dal pero?», la incalza Filippo Roma, tra gli autori del servizio. «Purtroppo le discariche abusive sono tante, come ha visto ne stiamo smantellando tante», ribatte il Sindaco di Roma. «Se lei mi manda le foto come ha fatto l’altra volta (Le Iene si sono occupate anche della riserva naturale dell’Aniene, ndr) noi interveniamo». «Possibile che questa non l’ha mai vista?», ci riprovano Le Iene. E’ la domanda che tutti noi ci facciamo…

L’INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO E DELLA POLIZIA

In tutto questo degrado ci sono poi loro: i vigili del fuoco, che da più di 48 ore si alternano nel campo rom per spegnere questo incendio. Questo. Ma che da anni si danno il cambio per spegnere gli infiniti incendi che si susseguono a regolarità impressionante. Arrivano da Pomezia, da Nemi, da Roma Eur. Stanchi, ma mai rassegnati: non si perdono d’animo, anche se sanno che si tratta di una lotta impari. E poi ci sono i poliziotti, gli unici che i rom fanno finta di rispettare almeno un po’. Quando ci sono loro – ma la stessa cosa sarebbe accaduta alla presenza dei carabinieri – si riesce a girare senza timore di essere aggrediti, anche se la prudenza non è mai troppa. 

LA ASL CHIEDE LO SGOMBERO

Intanto pare accorgersi dell’esistenza del campo rom la Asl Roma 2, che oggi ha diramato la seguente nota stampa: “Il dipartimento di prevenzione della Asl Roma 2 ha segnalato a Roma Capitale in diverse circostanze, e da ultimo il 12 marzo 2020, che tutta l’area del campo e le aree limitrofe a Castel Romano non assicurano condizioni igienico sanitarie e di sicurezza sufficienti al permanere degli occupanti. Si proponeva un’emissione di ordinanza sindacale contingibile e urgente a tutela della salute pubblica per lo sgombero della struttura”. 

castel-romano3

Immagine 9 di 19

Impostazioni privacy