La fuga del leone Kimba dal circo Rony Roller di Ladispoli ha provocato un’escalation di tensioni tra animalisti e circensi a Ladispoli. Nella giornata di ieri pomeriggio, decine di attivisti per i diritti degli animali si sono radunati davanti al circo per protestare contro la detenzione di animali selvatici negli spettacoli circensi. La protesta, come immaginabile, è degenerata in tafferugli prima di uno spettacolo programmato, con l’intervento delle forze dell’ordine che è stato necessario per sedare gli animi tra circensi e animalisti.
Fuga del leone a Ladispoli: tafferugli fuori dal circo Rony Roller tra ambientalisti e circensi
Secondo Antonio Buccioni, presidente dell’ente nazionale circhi e intervistato da RomaToday, il comportamento degli animalisti è stato “intollerabile”. A suo parere, infatti, alcuni di loro avrebbero oltrepassato i limiti, rivolgendo insulti anche alle famiglie con bambini che erano giunte per assistere allo spettacolo circense. Una situazione che, nel giro di pochi minuti, avrebbe fatto scaldare la zona dove sorge il circo e creato un pericolo di ordine pubblico.
La versione del Comune di Ladispoli sulla presenza del circo Rony Roller
Il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, in una propria nota diretta alla stampa ha dichiarato di “non aver mai autorizzato l’attività del circo”, precisando inoltre che la legge in vigore non consente ai singoli comuni di vietare la presenza di circhi con animali sul proprio territorio. Resta come la vicenda del leone Kimba ha riaperto il dibattito sulla presenza di animali all’interno delle varie attività circensi in giro per l’Italia e l’Europa. Gli animalisti sostengono che la detenzione di animali selvatici negli spettacoli circensi sia una forma di maltrattamento, mentre i circensi ritengono che i loro animali siano trattati con cura e rispetto. In conclusione, la controversia tra animalisti e circensi sembra essere destinata a intensificarsi, mentre la questione della presenza di animali nei circhi continua a dividere l’opinione pubblica.