Il caldo danneggia il mercato. Non è una storia di fantasia, ma la realtà in cui potrebbero incorrere le attività commerciali in Italia. Per le alte temperature, infatti, le persone non esco più di casa, facendo mancare all’appello incassi vicino ai 3,4 miliardi di euro. Un pietra tombale per una moltitudine di negozi, che senza incassi potrebbero ritrovarsi in piena crisi e chiudere la propria esperienza imprenditoriale.
Le temperature danneggiano il mercato italiano
Con il caldo atroce di questi giorni, la gente vuole stare solamente solo l’aria fredda di un condizionatore d’aria. Nessun giro per i negozi di un Centro Storico, ricercando – in caso di uscite – solo gli spazi chiusi ed efficientemente climatizzati. Quest’ultima ipotesi, però, solo a patto che si ha il coraggio di uscire di casa ed effettuare – in macchina o a piedi – un tratto sotto il sole cocente italiano.
Chi non compra più in Italia?
Non solo singole persone che non si recano più ai negozi, ma anche le famiglie che tendono a non spostarsi più dal proprio climatizzatore di casa. Per i commercianti italiani un buco da miliardi di euro, che difficilmente si recupererà in questa stagione anche un insperato calo delle temperature. La situazione, come plausibile, allarma il Governo italiano, dove già domani mattina la questione verrà discussa con il Ministero del Lavoro.
Il rallentamento degli acquisti nel nostro Paese
Sulla questione, interviene Confesercenti sull’Ansa: “In tutta Italia, le imprese associate segnalano un rallentamento degli acquisti e un cambiamento delle fasce orarie di chi va a fare compere nei negozi: cittadini e turisti rinunciano allo shopping nelle ore più calde del giorno, concentrandolo nel tardo pomeriggio, in particolare dalle 18 in poi. Uno spostamento sfavorevole per il commercio sulle aree pubbliche: nei mercati e mercatini all’aperto, tradizionalmente attivi la mattina, alcuni associati segnalano cali fino al 30% delle vendite rispetto allo scorso luglio”.