Il Gay village di Roma insorge contro la frase del neo-ministro della Famiglia e per i disabili Lorenzo Fontana (Lega).
L’ATTACCO DEL GAY VILLAGE DI ROMA
Questo il messaggio apparso sulla pagina Facebook del Gay Village romano:
Le persone come il Ministro Fontana osservano il mondo con le lenti deformate dei pregiudizi che vorrebbero riportare l’Italia indietro di decenni, a quando esisteva un solo modello di famiglia. Gli basterebbe toglierle per un attimo per capire che l’Italia, quella reale, è cambiata e che oltre alle famiglie composte da un papà e una mamma ce ne sono altre, tantissime altre, in cui i figli crescono con un solo genitore single o con due mamme e due papà. Che gli piaccia o meno, chi ha il compito di governare il Paese ha il dovere di guardarle in faccia, tutte quante >>. #FamiglieArcobaleno #GV18 #WelcomeHome.
LA DIFESA DI FONTANA
Fontana aveva detto in un’intervista che “per la legge le famiglie gay non esistono”.
Nel bel mezzo delle polemiche, però, il neo-ministro si è appena difeso sulle pagine di Repubblica dicendo: “Sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso non è stato previsto nulla sul contratto tra Lega e M5s, evidentemente è una polemica strumentale tanto che c’è chi mi ha criticato anche perché vengo da Verona e tifo Hellas Verona di calcio. Il mio obiettivo è quello di invertire la rotta per quanto riguarda la crisi demografica e quindi per farlo bisogna aiutare la natalità, la maternità, le famiglie. Pensavo di dire che fosse una cosa condivisa perché addirittura mi dicono che questo è un problema sociale ed economico; lo dice Cottarelli nel suo libro, lo dice l’ultimo Dpef fatto dal governo. Però evidentemente a qualcuno dà fastidio se uno è cattolico, mi sembra che essere cattolico sia un marchio di vergogna ma siamo in Italia non in Arabia Saudita“.