La Regione Lazio dopo ben due settimane in fascia arancione – con limitazioni e misure ancora più stringenti – è di nuovo in zona gialla. Dal 1 febbraio, bar e ristoranti possono aprire al pubblico fino alle 18 (resta in ogni caso il divieto di asporto per i bar e altri esercizi simili senza cucina dopo quell’ora) e gli spostamenti sono consentiti all’interno della propria Regione. Piccole, ma importanti riaperture per tutte quelle attività che da quasi un anno si trovano a fare i conti con chiusure e difficoltà economiche. Ma adesso, con la circolazione delle varianti, il Lazio cosa rischia? C’è la possibilità di “cambiare colore” e passare in zona arancione? E’ questo quello che si chiedono in tanti perché a preoccupare è soprattutto la variante inglese del virus.
Leggi anche: Varianti Covid, nel Lazio cambiano le regole per quarantena e tamponi: “caccia” anche ai contatti a basso rischio
Lazio zona arancione? Quando si potrebbe cambiare colore
L’Rt nel Lazio – stando all’ultimo monitoraggio del 12 febbraio scorso – si è avvicinato a quota 1: è salito rispetto alle settimane scorse e si è attestato a 0.96. Se il dato dovesse rimanere questo, il Lazio anche questa settimana dovrebbe restare in zona gialla. Ricordiamo che il passaggio in fascia arancione tiene conto dell’Rt e dei 21 parametri che gli esperti della cabina di regia prendono in considerazione.
Stando ai dati aggiornati al 15 febbraio, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è sotto la soglia di rischio 27% (soglia rischio 30%). Lo stesso per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia attestata al 33% contro la soglia di rischio del 40%. Il Lazio rischia davvero, con questi numeri, di passare in zona arancione? Al momento, va detto, non c’è nessuna comunicazione ufficiale, ma se l’Rt dovesse continuare a stare sotto l’1 e la percentuale dei posti letto dovesse restare sotto la soglia di rischio, potrebbe anche non esserci nessun cambio di colore per questa settimana. Ciò non toglie che la preoccupazione per le varianti esiste: quella inglese sta circolando rapidamente nel nostro Paese.
Leggi anche: Rischio nuovo lockdown totale con Draghi? Ipotesi zone rosse per la variante inglese: cosa dicono gli esperti
Come si legge sul Messaggero, la variante inglese è arrivata anche nel Lazio: «Nella nostra regione si è cominciata ad affacciare, con una presenza non importante come in altre regioni, la variante inglese– ha dichiarato l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato in commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio – allo stato attuale bisogna mantenere ancora alta l’attenzione rispetto alla circolazione del virus, seppure alcuni indicatori siano in lieve diminuzione».
Non ci resta che aspettare e capire cosa decideranno di fare gli esperti dopo il monitoraggio di venerdì 19 febbraio. L’Italia cambierà nuovamente colore? Come riporta Il Corriere della Sera, oltre alla Lombardia e al Lazio, rischiano di diventare “arancioni” anche Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Piemonte.
Roma e Lazio in zona arancione: cosa cambia, tutte le misure stringenti
Se la Regione Lazio dovesse cambiare (nuovamente) colore e passare in fascia arancione, i cittadini dovrebbero fare i conti con ulteriori misure restrittive. Nella zona arancione bar e ristoranti non possono aprire al pubblico: queste attività dovranno lavorare solo d’asporto e con consegne a domicilio. Vietato l’asporto a partire dalle 18 per bar ed altri esercizi simili senza cucina. Nella zona arancione sono vietati, oltre che gli spostamenti tra Regioni (misura valida su tutto il territorio nazionale), gli spostamenti tra Comuni se non per motivi di necessità, salute o lavoro, ma in questo caso bisognerà presentare al momento di un possibile controllo il modulo di autocertificazione. Con il nuovo decreto legge, resterà la possibilità di fare visita ad amici o parenti, a patto che a muoversi siano solo 2 persone non conviventi e che lo facciano una sola volta al giorno e verso una sola abitazione privata, fra le ore 5.00 e le 22 (orario del coprifuoco).
Nella zona arancione restano chiusi cinema, teatri, palestre, piscine, centri sportivi e musei; mentre negozi e centri commerciali potranno restare aperti nei giorni feriali. Nei festivi, invece, i centri commerciali restano chiusi per evitare affollamenti.