Il Lazio è in zona arancione eppure gli ospedali non sono mai stati così tanto affollati dall’inizio della pandemia. Parliamo, in riferimento alle ultime settimane, di terapie intensive colme, pronto soccorso allo stremo e della mancanza di personale nei reparti di emergenza. E’ difficile capirne il motivo ma nelle ultime 24h gli accessi ai reparti del pronto soccorso stanno aumentando esponenzialmente. L’attesa dei pazienti è talmente ampia da produrre sovraffollamenti e la paura per il picco di contagi nelle festività è davvero tanta.
I numeri sono davvero allarmanti, la Repubblica parla di «725 pazienti in attesa (alle 11 del mattino) di ricovero o trasferimento all’interno delle corsie di 30 pronto soccorso della regione». Alle 9 della stessa mattina erano 669. Il problema non riguarda solo Roma, bensì si estende nell’intero Lazio; in provincia di Latina i ricoveri sono nettamente aumentati negli ultimi due giorni così come l’ospedale Grassi di Ostia sta facendo i conti con la medesima situazione. La parte più incomprensibile a fronte di questi dati è proprio la scelta di far rientrare il Lazio in zona arancione, per un paio di giorni. Medici, pazienti e cittadini si stanno chiedendo: «era davvero necessario? Se sì, per chi?»