Lazio in zona arancione? A distanza di pochi giorni dall’ultimo monitoraggio degli esperti della cabina di regia, ecco che la domanda – un po’ come un leitmotiv – ritorna ingombrante come sempre. La Regione, che la settimana scorsa seppur con un Rt in lieve aumento era stata confermata in zona gialla, sta facendo i conti con un aumento dei casi e delle varianti del virus che si stanno diffondendo a macchia d’olio.
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4 Comuni nel Lazio in zona rossa
Sono già 4 i Comuni nel Lazio in zona rossa: Roccagorga (in provincia di Latina), Colleferro e Carpineto Romano (in provincia di Roma) e Torrice (in provincia di Frosinone) con le varianti – quella inglese e brasiliana – che stanno prendendo piede anche nel Lazio. Ma ora la Regione cosa rischia? C’è davvero la possibilità di cambiare (nuovamente) colore e avere a che fare con ulteriori misure restrittive? E’ questo quello che si chiedono in molti, ma al momento non c’è nessuna comunicazione ufficiale. Come sempre, bisogna aspettare il monitoraggio dell’Iss che, questa settimana molto probabilmente, si terrà di sabato e non di venerdì: questo perché l’ esecutivo è al lavoro per varare le disposizioni del nuovo Dpcm (in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile, Pasqua compresa).
Sono diverse le scuole nel Lazio che hanno chiuso perché sono stati riscontrati dei casi di variante. L’ultima, in ordine di tempo, a Roma: l’istituto Sinopoli Ferrini, come ha reso noto il Direttore Generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese, è stato chiuso perché è stato rintracciato un sospetto di variante brasiliana.
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Lazio in zona arancione? La situazione aggiornata
L’Rt, dopo l’ultimo monitoraggio di venerdì scorso, si era attestato a 0.95, a un passo dal numero che fa scattare la zona arancione. Ma c’è di più. Stando ai dati aggiornati al 24 febbraio, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è sotto la soglia di rischio 24% (soglia rischio 30%). Lo stesso per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia attestata al 28% contro la soglia di rischio del 40%. Il Lazio rischia davvero, con questi numeri, di passare in zona arancione? Da una parte i casi e i decessi sono in aumento, ma i ricoveri e le terapie intensive sono in calo. Solo ieri nel Lazio si sono registrati 1.188 nuovi casi (+299 rispetto a martedì) e 38 morti. Per capire quale sarà il futuro del Lazio (ma anche della Lombardia che a quanto pare è in bilico) bisognerà aspettare il classico monitoraggio degli esperti della cabina di regia che, come sempre, valuteranno l’indice Rt e i parametri di rischio.