In Arabia Saudita volevano Juve e Milan per Supercoppa Italiana: i giornalisti sauditi non conoscono la Lazio e la Fiorentina.
La Supercoppa Italiana nemmeno è iniziata e già delude i sauditi. Il malcontento è arrivato dai giornalisti sauditi, che si chiedevano perchè alla coppa non partecipassero squadre blasonate, che avendo scritto pagine importanti della storia calcistica europea e mondiale, erano molto conosciute anche nel Medio Oriente. Domande che hanno disorientato i dirigenti della Lega Calcio, arrivati a Riad per presentare la manifestazione.
Supercoppa in Arabia: i sauditi volevano Milan e Juve
I sauditi si aspettavano i grandi nomi del calcio italiano, ovvero quei brand capaci di catturare tifosi – o quantomeno farlo in passato – in giro per il mondo. Dopotutto gli sceicchi dell’Arabia Saudita hanno investito sull’evento per portare le grandi sigle, non immaginando che il regolamento della Supercoppa gli portasse club come la Lazio o la Fiorentina, che in quelle terre non sono conosciuti.
Proprio per stuzzicare l’appetito calcistico dei sauditi, che hanno mostrato di seguire poco il loro campionato – nonostante Cristiano Ronaldo – e soprattutto quello occidentale, gli organizzatori avevano chiesto una modifica nel regolamento della Supercoppa Italiana: a quattro squadre invece della finale secca, proprio per portare a Riad i club blasonati del calcio italiano.
Supercoppa in Arabia, i sauditi non conoscono la Lazio
La realtà dei fatti si è trasformata in tragicomica, con i giornalisti sauditi che hanno evidenziato di non conoscere la Fiorentina e la Lazio, oltre poi il regolamento del campionato e le coppe italiane. Un colpo mediatico non solo per la Lega Calcio, ma anche per il patron biancoceleste Claudio Lotito.
Lotito è stato un forte sostenitore della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, palesando l’ennesimo contrasto con il mister Maurizio Sarri (completamente contrario alla trasferta per gli impegni del calendario di Serie A). Per il Presidente la trasferta araba potrebbe rivelarsi un’occasione per chiudere collaborazioni, sponsor e affari di mercati. In realtà, però, sembra fare la figura del Carpi in Serie A ma a livello globale: squadra emiliana che venne offesa dallo stesso patron della Lazio, perchè secondo lui “non portava qualità al Campionato e allontanava i soldi dei diritti televisivi”.