Continuano ad aumentare i casi nel Lazio, così come salgono anche i ricoveri. Solo ieri, purtroppo, si sono registrati 12.788 nuovi positivi, con un incremento di 3.348 rispetto alla giornata di lunedì e 65 pazienti ricoverati in più. Perché se da una parte la campagna di vaccinazione corre e sono in aumento gli slot disponibili per i booster Pfizer nella fascia d’età 12-17 anni, dall’altra la variante Omicron continua a circolare e a far registrare, giorno dopo giorno, numeri che spaventano.
Dal 3 gennaio scorso la Regione è in zona gialla, così come buona parte dell’Italia (restano in zona bianca Molise, Puglia, Sardegna, Basilicata, Umbria e Campania), ma presto, da lunedì 17 gennaio, dopo il classico monitoraggio degli esperti, la cartina probabilmente sarà destinata a cambiare ‘colore’. Ancora una volta.
Lazio a rischio zona arancione lunedì 17 o 24 gennaio 2022: i dati aggiornati
E anche il Lazio, se non lunedì 17, potrebbe passare in zona arancione, forse proprio dal 24 gennaio se i dati non migliorano. Sì, perché stando alle ultime percentuali pubblicate sul sito dell’Agenas e aggiornate all’11 gennaio, le terapie intensive registrano un tasso di occupazione del 21%, mentre i posti letto di area non critica sono al 25%. Numeri che preoccupano perché, seppur di poco, le terapie intensive hanno superato la soglia di rischio (fissata al 20% per passare in zona arancione), mentre i posti letto ordinari sono ancora sotto (devono superare il 30%). Ma non finisce qui. Altro parametro, per il passaggio in fascia arancione, da tenere in considerazione è l’incidenza, che deve superare i 150 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.
Al momento (e per fortuna), non c’è nessuna certezza e bisognerà aspettare il classico monitoraggio del venerdì per capire quale sarà il ‘futuro’ della Regione Lazio, con la speranza che in questi giorni la situazione migliori e il ‘pericolo’ rientri.
Quali Regioni cambiano colore lunedì 17 gennaio 2022 e cosa succede in zona arancione
Da lunedì 10 gennaio, le regioni e province autonome in zona gialla (molte hanno solo confermato con i dati, non c’è stato nessun cambiamento) sono ben 15. Stiamo parlando di Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, le province autonome di Trento e Bolzano, Lazio, Calabria, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Valle D’Aosta. Restano, forse ancora per poco, in zona bianca Molise, Puglia, Sardegna, Basilicata, Umbria e Campania. Ma presto, da lunedì 17 gennaio, la mappa potrebbe cambiare. Ancora una volta.
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In base agli ultimi dati dell’Agenas, due Regioni, Liguria e Piemonte, rischiano la zona arancione tra pochi giorni, mentre Lombardia, Calabria, Marche, Valle D’Aostra, Trento, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio (terapie intensive 21%, reparti ordinari 25%), Umbria e Sicilia si avvicinano a questi parametri, alcuni ancora ancora sotto la soglia di rischio. Solo l’ultimo monitoraggio, previsto come sempre venerdì, farà chiarezza sulla nuova ‘cartina colorata’ dell’Italia.
Cosa cambia in zona arancione: le regole
Con il Super Green Pass e l’obbligo vaccinale per gli over 50, in realtà tutte le differenze tra le zone ‘colorate’ sono state quasi azzerate. In fascia arancione, infatti, cambia ben poco per chi ha il Super Green Pass, per chi si è vaccinato o è guarito dal Covid. Discorso, diverso, per chi non ha il Green Pass: in questo caso, gli spostamenti verso altri Comuni della stessa Regione o verso altre sono consentiti solo per lavoro, necessità, salute con autocertificazione. E ancora, chi ha il Green Pass nella versione ‘base’, quello che si ottiene con il tampone negativo, non potrà entrare nei negozi dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi, e non potrà effettuare corsi di formazione in presenza o praticare sport di contatto anche all’aperto. La mascherina in zona arancione, così come in fascia bianca (in vigore fino al 31 gennaio) e gialla, resta obbligatoria.