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Latina, violenza sessuale sugli studenti: arresto bis per il prof di religione

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I Carabinieri della sezione operativa della compagnia di Latina hanno eseguito una seconda ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un professore di religione, diacono di 49 anni residente a Terracina, per i reati di violenza sessuale aggravata commessi ai danni di un giovane, all’epoca dei fatti, minore di 14 anni. E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa Ansa.

I Carabinieri cercano nuove vittime del prof di religione

In questi mesi sono proseguite le indagini per l’individuazione di ulteriori vittime dell’uomo, già finito ai domiciliari in estate a seguito dei casi emersi in un liceo della città. Il professore in due distinte occasioni, nell’aprile 2018 e nel giugno dello stesso anno, approfittando del rapporto fiduciario con i genitori della vittima, aveva abusato del minore dopo averlo contattato su WhatsApp con conversazioni a sfondo sessuale.

Solo ora la vittima ha trovato il coraggio di denunciare le violenze subite, dopo aver scoperto che la persona agli arresti domiciliari per analoghi episodi commessi nei confronti di altri ragazzi era la stessa che lo avevo sottoposto a violenza.

Violenza sessuale dal prof di religione, il Riesame non scarcera il docente: ‘Può adescare altri minori’

Il giudice del Riesame di Roma non ha scarcerato il professore di Religione di Latina accusato di violenza sessuale nei confronti di alcuni suoi alunni. Solo di recente il Tribunale della Libertà ha pubblicato le motivazioni in base alle quali ha ritenuto di non dover revocare la misura restrittiva dei domiciliari applicata al prof. A sostegno di questa decisione, come riporta Latina Oggi, ci sarebbe il pericolo che il docente avvicini altri minori: la reiterazione del reato, quindi.

Quattro i minori che hanno accusato il prof di abusi

Sono quattro i ragazzini che hanno denunciato i presunti abusi da parte del professore. In tutti i casi ricostruzioni, in alcuni casi, anche dettagliate che la magistratura ha ritenuto ‘attendibili’. In particolare si tratterebbe di fatti che si sono verificati tra il 2021 e il 2022.

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