Ennesimo episodio di violenza contro le donne. E’ successo a Latina, dove ieri intorno alle ore 19 due equipaggi della Squadra Volante sono dovuti intervenire in via Nascosa, in quanto era pervenuta al 113 richiesta di aiuto da perte di una donna minacciata di morte dal suo compagno, il quale stava danneggiando la sua autovettura.
Giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato una donna italiana del ’77, la quale riferiva che, per ragioni di gelosia, il proprio compagno l’aveva minacciata di morte, oltre che ingiuriata in presenza dei figli minori. Ma l’uomo, non contento, preso dall’ira stava danneggiando l’auto della donna, una Lancia Y.
Mentre i poliziotti ascoltavano la donna, si sentivano forti rumori provenire dalla parte posteriore della casa, dove era parcheggiata la macchina in questione, per cui si portavano immediatamente sul posto, trovando l’uomo con in mano una grossa pietra che stava utilizzando per rompere il lunotto dell’autovettura e per danneggiarla in varie parti. L’uomo, cittadino italiano del ‘74 fortemente agitato, non rispondeva alla intimazioni dei poliziotti di fermarsi e successivamente si rivolgeva a loro proferendo frasi testuali “Non vi avvicinate o vi ammazzo tutti” e provava a dileguarsi nei campi adiacenti.
Gli operatori lo inseguivano e riuscivano a bloccarlo con non poca fatica a distanza di poche centinaia di metri.
All’atto del fermo, la persona estraeva dalla tasca dei pantaloni un coccio di laterizio e minacciava gli operanti continuando a dire “vi ammazzo tutti”. Pertanto i poliziotti si vedevano costretti ad usare lo spray “Capsicum” per riuscire ad immobilizzarlo e a porlo in sicurezza. Durante tali operazioni, l’uomo continuava a dimenarsi e a minacciare di morte sia gli operanti che la sua compagna. Nel tragitto per condurre l’uomo in Questura, il 45enne dava in escandescenze e colpiva con calci l’autovettura della Polizia di Stato danneggiando in più parti la portiera.
In sede di denuncia la donna ribadiva che le percosse e le violenze si protraevano già da tempo e che a causa dei continui soprusi posti in essere dall’uomo viveva in uno stato di soggezione e inferiorità psichica, manifestando timore e paura per la propria incolumità.
La persona fermata, accompagnata presso gli uffici della Questura, identificata per A.D. del ‘74, italiano, con precedenti penali, anche specifici, continuava con la sua condotta violenta ed oltraggiosa verso i poliziotti; pertanto, dopo aver contattato il P.M. di turno, dott. Sgarella, veniva tratta in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.