E’ una storia a lieto fine quella che accaduta ieri a Borgo Hermada, a Latina: una vita salvata appena in tempo da un accompagnatore atletico che, per puro caso, è anche infermiere. Un miracolo che reso la giornata stupenda quando invece poteva trasformarsi in tragedia.
A darne notizia è la società Ssd Hermada sulla propria pagina Facebook.
“Oggi doveva essere solo una giornata di sport per i piccoli calciatori che si affrontavano al della Vittoria e per i genitori e parenti presenti sugli spalti, in una bella giornata soleggiata, ma ad un tratto un signore, scendendo dagli spalti con un bambino piccolo in braccio ha chiesto aiuto perché il figlioletto non stava bene.
Da lì a poco il panico generale perché il piccolo, sotto l’anno di età, non stava respirando, si era irrigidito e aveva gli occhi chiusi.
Per fortuna nell’impianto era presente Raffaele Raponi, accompagnatore della SSD Hermada che è infermiere.
Raffaele appena ha sentito che c’era un problema e serviva aiuto, da dentro il campo ha scavalcato rapidamente la recinzione alta 3 metri, ha preso il bambino ed ha iniziato a fargli la tecnica anti soffocamento.
Dopo i primi colpi il bambino ha iniziato ad espellere muco e piano piano ha iniziato a riprendere a respirare con grosse difficoltà.
Sono stati attimi veramente brutti, ci sentivamo tutti impotenti ed il momento era veramente drammatico.
Solo la rapidità e la preparazione di Raffaele hanno evitato il peggio.
Poi sono intervenuti i sanitari del 118 di Terracina con il medico che hanno preso in cura il piccolo e dopo lo hanno trasportato al Goretti di Latina.
L’intervento è stato tempestivo, in circa 10 minuti sono arrivati al Borgo ambulanza ed auto medica.
Successivamente ci hanno confermato che il problema c’è stato a causa di convulsioni dovute alla febbre alta e vie respiratorie ostruite da muco e catarro.
La SSD Hermada e sicuramente anche i familiari del piccolo ringraziano Raffaele Raponi per aver evitato una tragedia”.