Questa è una delle storie belle della scuola e a raccontarla è lo stesso professore protagonista dal suo profilo Facebook. Lui, il professor Bonessio, insegnante di educazione fisica, è all’ultimo giorno di lavoro prima di andare in pensione dopo 43 anni di insegnamento. C’è da affrontare l’ultimo esame con l’ultima alunna, ma qualcosa non va: la ragazzina non riesce a collegarsi su Zoom, la piattaforma che le consentirebbe di sostenere l’esame di terza media. Il professore non si perde d’animo, prende la sua auto e, dal quartiere Garbatella, è arrivato fino alle case popolari di Acilia, all’abitazione dell’alunna, per prestarle il suo cellulare e consentirle così di fare l’esame.
“Ieri – scrive il professore – dalle ore 8 alle 17, esami della 3B, gli ultimi della mia carriera: vado in pensione!”. Ma poi l’imprevisto. “Alla fine l’alunna dell’Ecuador, ultima nel fare l’esame, non riesce a collegarsi”. Si tratta di un problema tecnico, di connessione, che può far arrabbiare in un giorno normale, ma che getta nel panico se succede il giorno degli esami della terza media, anche perché la ragazzina non riesce a far funzionare neanche la piattaforma alternativa, Weschool. La ragazzina si fa prendere dall’ansia e, mentre alcuni professori proponevano di rimandare l’esame, facendo crescere l’agitazione dell’alunna, Bonessio decide di intervenire. “A questo punto chiedo ai colleghi di “mantenere aperta la sessione di esame” e mi offro io di andare con la mia auto a casa della ragazzina insieme alla collega Annamaria la quale si offre di accompagnarmi, ma che soprattutto condivide con me lo ‘spirito di essere insegnanti’. Arriviamo alle ore 18 ad Acilia, e dal bar sotto casa della ragazzina, con il mio cellulare, le facciamo svolgere l’esame di terza media del più assurdo anno scolastico della mia carriera. Era il mio ultimo esame, la mia ultima alunna della mia carriera scolastica. Ritengo di aver chiuso veramente in bellezza. Dovrei essere triste, ma quello che mi è accaduto ieri pomeriggio, mi accompagnerà per sempre rendendomi meno amaro il ricordo del distacco”.
In bellezza non solo per lui, ma anche per la scuola: un esempio di come ci si dovrebbe comportare sempre quando si è insegnanti di vita.