Ladispoli. Una furia sconsiderata. Armati di mazze di legno, bottiglie di vetro e di un martello si sono diretti verso il loro obiettivo e non hanno minimamente fatto caso al contesto. Quattro uomini sono, così, piombati senza preavviso in un parco giochi, dove le vittime, in quel momento, stavano festeggiando il compleanno della figlia di un loro conoscente. E qui, hanno dato inizio alla loro violenta aggressione.
Tre fratelli, con l’aiuto anche del padre, avevano messo in atto una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di due persone che in quel momento erano intente in una serata di pace e festeggiamenti. Questa mattina, come esito di serrate indagini, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Ladispoli hanno messo in atto una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti degli aggressori, ora gravemente indiziati del reato di tentato omicidio in concorso.
I fatti e la violenta aggressione di Ladispoli
Stando alle indagini portate avanti, nella serata del 10 settembre, tre fratelli di 31, 33, 28 anni, con l’aiuto anche del padre 52enne, hanno dato vita ad una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di due persone di 43 e 32 anni che, come anticipato, nelle vicinanze di un parco giochi, stavano festeggiando il compleanno della figlia di un loro conoscente.
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Spranghe, bottiglie di vetro e martello: un uomo in coma
I quattro aggressori si erano scagliati con una violenza senza precedenti nei confronti dei loro obiettivi, colpendoli violentemente alla testa e al volto con dei bastoni di legno, bottiglie di vetro ed un martello. Dopo l’incursione, uno dei feriti era stato portato con estrema urgenza al policlinico Gemelli in pericolo di vita: presentava un grave trauma cranico, a causa del quale per diversi giorni è stato in coma. La seconda persona, invece, riportava diverse fratture su tutto il corpo ed era stata sottoposta a delicato intervento chirurgico. Nella colluttazione, anche una terza persona di 37 anni era stata ferita nel tentativo di dividere i due gruppi.
L’intervento dei carabinieri
In quel frangente, sul posto era intervenuta anche la pattuglia del commissariato di Ladispoli, oltre al 118, che con personale della squadra di polizia giudiziaria e della polizia scientifica aveva iniziato subito gli accertamenti del caso. Le indagini, complesse ma rapide, hanno portato direttamente gli agenti sulle tracce degli aggressori di quella tremenda notte.
Poco prima un’altra aggressione
Gli uomini incriminati, inoltre, poco prima, avevano commesso un’altra aggressione nei confronti di un ragazzo e di una ragazza, i quali li avevano redarguiti per non essersi fermati davanti alle strisce pedonali per farli attraversare. Per tale ragione, i soggetti avevano tentato di investire il ragazzo in retromarcia, colpendo poi con calci e pugni entrambi.