Tra il 13 e il 14 dicembre 8,8 milioni di video di revenge porn sono stati cancellati dal sito di PornHub. L’inchiesta del New York Times intitolata “The Children of Pornhub” sembra aver cambiato, per sempre, la piattaforma di siti porno online. Ma il revenge porn resta.
Il Revenge Porn: in Italia e nel mondo
Dal suicidio di Tiziana Cantone sono passati più di quattro anni. Quattro anni che ci portano in uno scantinato di Mugnano, dove il corpo della giovane è stato trovato senza vita. Il motivo? Un rapporto sessuale della ragazza in cui aveva detto “Stai facendo un video? Bravo” che si era trasformato poi in un meme. Una ‘icona pornografica’ che le ha marchiato la vita tanto da distruggerla, tanto da non sapere più dove nascondersi e finire con il suicido.
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Il giornalista del NyTimes, Nicholas Kristof, con l’articolo che ha cambiato il modo in cui PornHub tratta i suoi contenuti, ha riportato numerose vicende di revenge porn: persone riprese mentre avevano rapporti sessuali e finite sul web senza alcun consenso.
Un cambiamento, quello della piattaforma, epocale: nell’arco di una notte i video di PornHubs sono passati da 13,5 milioni a 4,7 milioni.
‘The Children of PornHub’
E’ il 4 dicembre e sul New York Times esce un articolo che si domanda come possa il Canada “consentire a questa azienda di trarre profitto da video di sfruttamento e aggressione“. Una domanda che non trova risposte, ma vede una soluzione immediata da parte del proprietario MindGreek: la rimozione di due terzi dei video della propria piattaforma. Le storie raccontate da N. Kristof non sono distanti da quella di Tiziana Cantone. Parliamo di minori abusati, video pornografici amatoriali, che spesso ha causato danni evidenti se non irreversibili alla vita dei protagonisti. Come quella di Serena K. Fleits, ricattata, emarginata, costretta a cambiar scuola per un video caricato dal proprio ex su PornHub quando aveva solo 14anni.
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Mastercard e Visa tagliano i ponti con PornHub
Le dichiarazioni del manager dell’azienda e la rimozione dei video non sono riuscite a trattenere la partnership con Mastercard e Visa che hanno tagliato i ponti con PornHub. Il business della società è stato colpito duramente, ma l’elenco dei portali che MindGreek gestisce sono vasti: YouPorn, Tube8, RedTube, GayTube e Peeperz. Tutti portali pornografici online che contengono video amatoriali di revenge porn.
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Parte del fatturato dell’azienda deriva da video gratuiti ma una buona parte invece è legata alle sezioni a pagamento. Chi paga può accedere a delle aree esclusive: video di alti budget, piattaforme di dating e webcam girl. Servizi che già tempo fa PayPal aveva deciso di non supportare e che ora hanno perso l’appoggio anche di Mastercard e Visa.
8,8 milioni di video rimossi non bastano contro il Revenge Porn
MindGreek ha così deciso di accelerare il processo di espiazione: rimuovendo nella notte tra il 13 e il 14 dicembre 8,8 milioni di video. Nello specifico parliamo di quei tape che appartenevano ad account non verificati. L’operazione non sembra però così riuscita. Senza troppa fatica su PornHub è facile trovare video di fattura chiaramente amatoriale, girati senza il consenso della persona ripresa. Dal momento che Tiziana Cantone e Belen Rodriguez sono ancora presenti sulla piattaforma, ne deriva una semplice conclusione. Il Revenge Porn è una piaga della nostra società che coinvolge milioni di vite di minorenni e non, che non verrà espiato con la rimozione di 8,8 milioni di video.