La banda delle torture torna a colpire a Roma: dopo l’omicidio di un carrozziere, trovato un dito mozzato in un B&B sull’Appia.
La banda delle torture è tornata a colpire a Roma. Lo ha fatto in tutta la sua crudeltà, come recentemente hanno scoperto le indagini della Polizia di Stato: all’interno di un Bed & Breakfast, gli agenti hanno ritrovato all’interno di una camere una mannaia insanguinata e un dito mozzato. Secondo le indagini portate avanti dai poliziotti e la Procura, i fenomeni sarebbero legati a regolazioni di conti per le piazze di spaccio della Capitale.
La banda delle torture colpisce ancora a Roma: il fatto
L’ultimo episodio nella zona dell’Appia, dove un B&B è diventato teatro di un’episodio degno di un film dell’orrore. All’interno di una camera hanno rinvenuto una mannaia insanguinata, probabilmente utilizzata poche ore prima della loro irruzione nell’attività ricettiva. All’interno di un bicchiere, con uno strano liquido di cui non viene menzionata l’origine, c’era un dito umano mozzato. Componente della mano probabilmente tagliato con la stessa lama ritrovata nella stanza.
Un nuovo episodio legato alla banda delle torture
Secondo l’indagine condotta dalla Procura, dietro la vicenda ci sarebbe ancora una volta la banda delle torture. Se la Polizia ha già arrestato diversi elementi di questa realtà criminale legata al mondo della droga romana, nuovi particolari sulla loro azione illecita nella Capitale emergono col passare dei giorni. Tra le vicende più inquietanti e soprattutto crudeli, emergono fatti legati a violente aggressioni a colpi di machete e l’assassinio del carrozziere Andrea Fiore.
Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia
La pista d’indagine legata alla banda delle torture, oggi, si baserebbe principalmente sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Come riporta Il Messaggero, la persona avrebbe spiegato ai magistrati l’estremo sistema criminale che giro intorno alla banda. I banditi non avevano paura di usare il machete e mozzare dita ai propri avversari, così da ottenere una più facile supremazia nelle piazze di spaccio della Capitale.
Il dito trovato dentro una camera di un B&B sull’Appia
Il collaboratore di giustizia, ex membro pentito della banda, avrebbe spiegato anche l’ultima mutilazione trovata sull’Appia. Grazie alle sue informazioni in possesso, la vittima potrebbe essere un pusher legato a un’altra banda attiva nel traffico della droga a Roma. Secondo le regole della banda, l’uomo avrebbe subito la mutilazione del dito come punizione esemplare: mandare un messaggio al proprio clan criminale, ma soprattutto intimidire tutte quelle realtà criminali che avrebbero potuto mettersi contro la “banda delle torture” nell’immediato futuro per il controllo delle piazze di spaccio della droga nella Capitale.