A sorpresa, sul caso della bimba scomparsa nell’ex hotel Astor a Firenze, Kataleya Alvarez, per tutti solo Kata, spunta un testimone che racconta il rapimento della piccola di soli 5 anni. L’uomo, un vicino di casa della bambina e di Kathrina, la mamma della piccola, ha dichiarato agli inquirenti di aver visto che veniva trascinata via con la forza, verso un palazzo poco distante.
La testimonianza che racconta del rapimento della bambina
Una testimonianza che gli inquirenti hanno ritenuto verosimile, anche perché combacia con l’orario nel quale Kata è stata vista affacciarsi al portone dell’ex albergo in cui viveva. E il movente potrebbe essere uno stupro ai danni di un’adolescente peruviana. Sono stati gli abitanti dell’ex albergo a far emergere i dettagli di una vicenda inquietante: una violenza sessuale ai danni di una 15enne che sarebbe avvenuta proprio in quella palazzina. Un fatto per il quale i coinquilini si riunirono e, in quel frangente c’era anche il papà di Kata, che proprio in queste ore è stato scarcerato dall’istituto penitenziario di Sollicciano dove si trovava rinchiuso da marzo per furto.
Gli interrogatori e le ricerche nello stabile
Proprio ieri gli investigatori hanno deciso di ascoltare nuovamente tutti gli occupanti di quello stabile e di setacciare ogni anfratto, con l’aiuto dei cani molecolari, per trovare la bambina. Hanno esaminato anche le uscite con il supporto dei segugi, non solo le due principali, su via Boccherini e su via Monteverdi, ma anche una terza, poco conosciuto e soprattutto poco utilizzata e lontana dall’occhio delle videocamere.
La pista di una vendetta per la violenza sessuale subita da una 15enne peruviana
Nel susseguirsi di audizioni di potenziali testimoni sono stati risentiti anche lo zio e il fratello più grande di Kata, di 8 anni. Proprio lui ha detto agli inquirenti che mentre giocava con la sorellina, sabato, alcuni uomini si sarebbero avvicinati con dei palloncini. Poi la scomparsa della piccola. Ma il racconto non trova conferma nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Ora, però, le forze dell’ordine scandagliano la pista della violenza sessuale per cercare eventuali collegamenti con la scomparsa di Kata.
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