Hashtag “io apro“, una delle frasi più sentite degli ultimi giorni, ma di cosa si tratta? E’ sostanzialmente una disobbedienza civile di massa, che vede quasi 100mila adesioni da parte di ristoranti e bar di tutta Italia.
Da venerdì 15 (compreso) i ristoratori apriranno non solo più a pranzo ma anche a cena, indipendentemente dalle decisioni del governo Conte. Sui social si legge che “la pazienza è finita” e che il Covid lo si può prendere sia a pranzo che a cena.
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Se alcuni sostengono i ristoratori altri invece non la pensano allo stesso modo. Il loro è un gesto di disperazione, l’unico modo che hanno per far capire al Governo la loro necessità di lavorare. Troppi stipendi non pagati, troppi soldi spesi per attrezzare il locale secondo le normative Covid… per poi concludere con la chiusura.
Certo, il nodo cruciale sarà la risposta del pubblico: gli italiani andranno a cena? Rischieranno di farsi multare e violare il Dpcm vigente per sostenere i ristoratori? Quasi tutti chiedono la prenotazione, assicurano il rispetto della distanza e delle normative Covid. Il messaggio che dovrebbe passare però è più attenzione da parte del Governo nei loro confronti.
E quindi #IoApro, ma gli italiani andranno a cena?