Si aggiravano con fare sospetto tra le villette dell‘Infernetto, studiavano bene i proprietari di casa, i loro movimenti, cercavano di capire quando uscivano. E quando potevano mettere a segno il colpo. Loro erano pronti a tutto, ma non poteva certo sapere e immaginare che un poliziotto, libero dal servizio, li avrebbe visti e avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava. È proprio grazie all’intuito di quell’agente, infatti, che i tre, tutti cittadini sudamericani rispettivamente di 51, 34 e 29 anni, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto. Loro sono gravemente indiziati di ricettazione e possesso di arnesi atti allo scasso.
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Ladri pronti ad agire all’Infernetto, nel X Municipio
Il poliziotto, mentre era a bordo della sua auto nella zona residenziale dell’Infernetto, ha visto quella macchina sospetta con a bordo i tre uomini, che si guardavano attorno, tra le villette, come se fossero pronti ad agire. L’agente, quindi, ha pensato bene di chiamare gli investigatori del X Distretto Lido, quelli del suo ufficio di appartenenza, che lo hanno raggiunto e con lui hanno controllato la targa dell’auto. Di quella vettura risultata rubata.
Cosa avevano nell’auto
Gli agenti hanno fermato l’auto e sotto il sedile anteriore, quello lato passeggero, hanno trovato due cacciaviti lunghi 30 centimetri, mentre ben nascosti, nello zaino appoggiato sul sedile posteriore, c’erano due tubi cilindrici in ferro, tre paia di guanti da lavoro in poliestere, un berretto di lana e un ricetrasmittente. Tutto il materiale, molto probabilmente, per entrare nelle villette e svaligiarle.
Dopo tutti gli accertamenti, la Procura ha chiesto e ha ottenuto dal Giudice per le Indagini preliminari la convalida dell’operato della polizia giudiziaria. Gli stessi agenti, però, hanno arrestato anche un uomo marocchino di 39 anni e uno italiano di 29, in esecuzione di altrettanti ordini per la carcerazione.