Un vero e proprio bollettino di guerra. Questo ci raccontano i dati sugli incidenti mortali sulle strade italiane. Basti pensare che solo a giugno, nei fine settimana, sono state circa cento le vittime. Il record è dell’ultimo fine settimana di maggio con 43 morti. 24 di questi erano motociclisti, più della metà. Se consideriamo tutti i weekend del 2023 il numero dei decessi sale a 600, un dato spaventoso. I numeri sono aggiornati alle 14 di domenica 2 luglio con 25 vittime, mentre la settimana precedente sono state 34 di cui 11 motociclisti.
Incubo Pontina, tre incidenti in poche ore: lunghe file sulla SS148
I dati regione per regione
L’angosciante primato spetta al Lazio e alla Campania con quattro morti. Di seguito la Toscana con tre vittime. Emilia Romagna, Puglia e Sardegna due. Uno a testa per Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Basilicata, Calabria e Sicilia. L’ente che monitora il fenomeno è l’Asaps, l’Associazione Sostenitori della Polizia Stradale che conta vari centri lungo la penisola. I più soggetti ai pericoli stradali risultano pedoni e ciclisti. Infatti sono 196 dall’inizio del 2023 i pedoni deceduti (126 uomini e 70 donne). Da sottolineare l’imprecisione del dato sul fronte delle morti differite; spesso i feriti muoiono in ospedale anche a distanza di mesi. Va evidenziato anche che molti pedoni soccombono proprio sulle strisce pedonali nei maggiori centri urbani.
I pedoni i più indifesi: strage nel Lazio
Nella nostra regione è strage di pedoni con 37 decessi su 196, di cui 20 a Roma. Poi a seguire 22 in Lombardia, 20 in Veneto ed Emilia Romagna, 18 in Campania. Secondo Asaps la categoria più soggetta al triste fenomeno è quella dei pedoni anziani. 91 pedoni avevano più di 65 anni, solo otto i minori di anni 18. La conta dei ciclisti, invece, dall’inizio dell’anno è 77, di cui 54 nel trimestre aprile-giugno, dato in aumento rispetto al 2021. Dice Giordano Biserni, presidente Asaps, ad Ansa: “L’aumento dell’incidentalità in questo inizio estate non è affatto incoraggiante. Alla guida, video dei contachilometri delle loro auto e moto che fissano velocità assurde“. Biserni poi aggiunge: “Si staglia poi spesso l’ombra lunga dell’uso dei cellulari alla guida, non solo in fonia ma soprattutto in navigazione sui social o in fase di registrazione video. La strada si sta trasformando sempre più spesso in un set, in cui però non c’è nulla di finto. Ben vengano le più stringenti misure previste dal Ddl di riforma del Codice della strada, che deve però iniziare presto il suo percorso nelle commissioni e in Parlamento, ma solo la presenza di più pattuglie le renderà poi effettive, altrimenti resteranno solo dei buoni intenti non osservati. Come oggi“.