Emanuele Lenzoni, il centauro di 38 anni, che lunedì scorso ha perso la vita in un tragico incidente sulla Tiburtina forse non è morto a causa della strada ghiacciata (o non solo), come inizialmente si era ipotizzato. Il 38enne, dopo un violento impatto, era sbalzato dal suo scooter Honda SH e subito si era pensato che tutto fosse accaduto per colpa del ghiaccio killer. Eppure, i primi dubbi erano emersi con le ferite sul corpo di Emanuele: troppe per giustificare una caduta, visto che tra le altre cose il 38enne era stato trovato molto distante dal suo mezzo, al termine di un volo di quasi 100 metri. Un elemento che ha fatto pensare all’impatto con un altro veicolo, addirittura un mezzo pesante che poi non si sarebbe fermato a prestare i soccorsi.
Incidente sulla Tiburtina: indagato il conducente di un pullman turistico
Ora, come spiega Il Messaggero, per la morte di Emanuele nel registro degli indagati, per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso, è finito un conducente di un pullman turistico. Si tratta di un uomo italiano di 55 anni che con il suo mezzo sarebbe rimasto coinvolto nell’incidente per poi fuggire senza prestare i primi soccorsi. Alcune telecamere di videosorveglianza della zona pare che abbiano ripreso il passaggio del bus proprio in quel tratto di strada e a quell’ora, quando Emanuele ha perso la vita. Resta ora da capire se il 38enne sia stato urtato e travolto dal bus o se prima sia caduto e poi si stato investito.
L’appello dei familiari di Emanuele
Sui social i familiari del 38enne, che lascia la moglie e 2 gemellini di 4 anni, hanno lanciato un appello per rintracciare i testimoni, così da ricostruire l’esatta dinamica del sinistro mortale: “Buongiorno a tutti. Sono la cognata di Emanuele il ragazzo che ha avuto l’incidente lunedì 18 gennaio verso le ore 6:30 sulla via Tiburtina all’altezza di via Casal de Pazzi ed è morto. Se qualcuno ha visto la dinamica dell’incidente vi chiedo la cortesia di contattarmi in privato. Grazie molte. Sara”, questo il post apparso sui social a due giorni dalla tragedia”.