Nuove verità sul disastroso incidente con lo scooter avvenuto nel comune di Nettuno: la motocicletta è risultata rubata. Morto il centauro.
Finisce in tragedia la fuga di Valeri Videnov, l’uomo vittima di uno schianto sulle strade di Nettuno nella giornata di ieri. Il bulgaro, che si trovava a bordo della motocicletta con il proprio figlio 13enne, fuggiva da un controllo delle forze dell’ordine, quando ha causato un frontale che gli è stato fatale. Gravissime rimangono le condizioni del ragazzo, che al momento ancora lotta per non morire in ospedale.
Lo scooter rubato dietro l’incidente di Nettuno
Nuovi particolari stanno emergendo dietro la morte di Valeri Videnov. Il bulgaro non si è fermato all’alt delle forze dell’ordine perché viaggiava su un motorino rubato, con i controlli degli agenti che avrebbero rilevato il reato. Secondo le indagini portate avanti sul mezzo, la motocicletta sarebbe stata rubata almeno sei mesi fa, come emerso anche dalle denunce per la sparizione del mezzo ai legittimi proprietari.
Per camuffare il mezzo, qualcuno avrebbe cambiato nel tempo la targa, inserendone una straniera nonostante circolasse in Italia. Proprio questa particolarità avrebbe attirato l’attenzione degli agenti di pattuglia a Nettuno, che avrebbero voluto effettuare un controllo sul ciclomotore e chi lo stava portando.
Le conseguenze dell’incidente di Nettuno
Come avevamo precedentemente scritto nelle scorse ore, il frontale è avvenuto nella zona di Cretarossa. Lo scontro tra i due veicoli si è creato lungo via Panserico, in un impatto che ha coinvolto lo scooter e una Dacia Duster. Se il suv non ha riportato danni ingenti, così come lievi sono state le ferite della proprietaria al volante, ben diversa la situazione legata al ciclomotore.
Nell’impatto ad alta velocità, il motorino è andato completamente distrutto. Videnov, per lo scontro e la violenza della ricaduta a terra dopo il volo dalla sella, è deceduto dopo diverse ore d’agonia in ospedale. Gravissime anche le condizioni del figlio, che qualche ora fa è stato trasferito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.