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In Italia Gammino, il mafioso latitante da 20 anni: era stato arrestato in Spagna grazie a Google Maps (FOTO E VIDEO)

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Gioacchino Gammino

E’arrivato puntuale, anzi, addirittura con qualche minuto di anticipo, con il volo ITA proveniente da Madrid e atterrato all’aeroporto di Fiumicino alle 14:50. Lui, Gioacchino Gammino, il super latitante ricercato in tutta Europa da quasi 20 anni, era circondato da agenti: data la sua pericolosità non si poteva lasciare nulla al caso. Del resto, Gammino era già evaso una volta in modo rocambolesco dal carcere di Rebibbia, nel 2002, mentre nella prigione si stava girando un film con Vittoria Belvedere.

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Ma oggi gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia, che lo hanno preso in consegna dalle Autorità spagnole, sono stati attentissimi alle mosse dell’ex boss della Stidda. Circondato da agenti italiani e iberici, Gammino è sceso dall’aereo ed è stato condotto negli uffici della Polizia di Frontiera di Fiumicino per la notifica del provvedimento restrittivo e per essere, successivamente, tradotto presso un carcere di massima sicurezza.

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Gammino, la scia di omicidi e il traffico di droga

Gammino è nipote di Diego Ingaglio, ucciso il 31 ottobre 1991. Esponente di spicco di Cosa Nostra, da cui però fuoriuscì per dare vita a nuovi gruppi mafuosi autonomi, una confederazione denominata “Stidda”. Fu proprio la Stidda l’organizzazione mafiosa che fece fuori il giudice Livatino. Negli anni ’90 una sanguinosa faida tra Cosa nostra e la Stidda provocò 200 morti, una vera e propria guerra di mafia. Pregiudicato per associazione di tipo mafiosoomicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, Gammino fu arrestato per la prima volta a 24 anni, nel 1984, nell’ambito del procedimento “Abbate +76” poi sfociato nel primo maxi processo a Cosa Nostra a Palermo: in quell’occasione venne indagato dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone in quanto era considerato il referente per lo spaccio di stupefacenti in Lombardia.

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L’arresto a Galapagar, vicino Madrid

Dopo l’evasione dal carcere di Rebibbia le tracce di Gammino si erano perse. Da un paio di anni del suo caso aveva iniziato ad occuparsi la DIA che, grazie a un accurato lavoro di sorveglianza dei contatti del latitante, concentrati soprattutto verso la Spagna, luogo dove Gammino si era recato durante la sua prima evasione, nel 1998, sono riusciti a capire che il “loro uomo” poteva trovarsi proprio lì. Poi, grazie a un fotogramma catturato da Google Maps su Street View, la svolta nelle indagini. Grazie alla collaborazione con la Polizia Nazionale spagnola, una volta individuato il punto esatto dove Gammino si nascondeva, gli investigatori italiani hanno organizzato la cattura, avvenuta il 17 dicembre.

direzione investigativa antimafia

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Gioacchino Gammino

Gioacchino Gammino

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