Improvvisato rave party a Roma, sgomberata un’area a Torpignattara. Un centinaio di persone si erano riuniti al parco degli Acquedotti, per improvvisare un rave party all’interno del territorio capitolino. Una situazione che ha mosso subito l’attenzione sul gruppetto di persone, che nel giro di poco tempo sono state prima riconosciute e poi sgomberate dall’area storica. I soggetti si erano riuniti nel pomeriggio e per farli allontanare, è servito l’intervento del Reparto Mobile della Polizia della Questura romana.
Rave party al Parco degli Acquedotti
Era il pomeriggio di sabato 25 marzo, quando alcuni ragazzi con la passione del techno e la musica libera, si erano piazzati all’interno di un prato muniti casse e tutto il necessario per mettere in piedi un rave. Secondo le ricostruzioni della polizia, all’interno del pratone nella zona di Torpignattara ci saranno stati al massimo 100 ragazzi, che si erano probabilmente dati appuntamento attraverso le piattaforme Telegram. Possibile che con il passare delle ore, altri abitudinari dei rave party europei potessero raggiungerli a bordo di macchine o roulotte.
Subito è avvenuto l’intervento della polizia, che ha interrotto prima l’evento e successivamente sgomberato l’area. Va infatti ricordato come il rave party, proprio nella sua specie, non chiede mai le autorizzazioni per essere svolto. Tutto creando dei poli dell’illegalità all’interno di questi eventi, dove oltre alla musica ad alto volume girano droghe e altre illegalità che possono creare un fattore di minaccia alla sicurezza pubblica della città.
Gli agenti, prima di riuscire a sospendere il rave, hanno dovuto insistere con i partecipanti per diversi minuti. Secondo i verbali delle Forze dell’Ordine, non dovrebbero essersi verificati scontri o alcun tipo di disordine tra le due parti. Secondo le nuove norme pensate dal ministro Piantedosi, ogni partecipante fermato all’evento dovrà essere identificato. Secondo la legge, “dovrà essere sanzionata qualsiasi invasione di terreni o edifici, pubblici o privati” e raduni “dai quali possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”.
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