Dopo i 65 arresti che hanno travolto Anzio e Nettuno, che hanno fatto sospettare infiltrazioni mafiose nei due Comuni, con voti portati alcuni candidati, poi eletti, si sta svolgendo in questi momenti ad Anzio la manifestazione “Il silenzio è mafia”. Partecipano cittadini, giornalisti, associazioni, per far capire che le due città non sono “solo” quello che in questi giorni i giornali hanno mostrato, ovvero posto in cui la ‘Ndrangheta face affari, ma soprattutto luoghi sani, che si ribellano alla criminalità e chiedono giustizia.
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Arresti ad Anzio e Nettuno: una “scossa” per le due amministrazioni comunali
La notizia dei 65 arresti effettuati dalla DDA romana ha fatto il giro dei media nazionali e internazionali, portando alla luce le infiltrazioni dei clan mafiosi nelle due cittadine. Nelle 1300 pagine a firma del Giudice per le Indagini Preliminari Livio Sabatini, emergono particolari sconvolgenti: armi, droga, appalti, affari criminali disinvolti appoggiati evidentemente da un certo tipo di politica per cui il tornaconto personale era più importante del bene collettivo. Ma c’è chi dice no a questo tipo di connubio: sia tra i politici che tra la gente comune c’è chi si dissocia e vuole pulizia.