Era cieco e percepiva la pensione di invalidità dal 2015, ma guidava l’auto e leggeva regolarmente il giornale. Constatazioni che hanno portato i Carabinieri della stazione di Vallifreda a iscrivere il 58enne di Subiaco nel registro degli indagati per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e chiedere alla magistratura l’emissione di decreto di sequestro per l’importo indebitamente percepito dall’indagato nel corso degli anni. Provvedimento chiesto dalla Procura ed emesso dal Tribunale di Tivoli a carico del 58enne.
Le indagini che hanno accertato di trovarsi di fronte a un finto cieco
L’uomo risultava cieco assoluto, come decretato dalla commissione medica dell’A.S.L. competente e come tale percepiva emolumenti per l’invalidità riconosciuta dal 2015, per complessivi 1.200 euro mensili. Le indagini svolte consentivano di raccogliere elementi su una condotta di vita del tutto normale: nel corso dell’attività investigativa i militari hanno accertato che guidava regolarmente la sua autovettura, salutava le persone che incontrava a piedi o al bar e leggeva abitualmente il giornale.
Una truffa da 120mila euro
Molti gli elementi indiziari raccolti dai Carabinieri della Stazione di Vallinfreda, che hanno svolto una certosina attività d’indagine coniugando le “tradizionali” tecniche investigative dell’osservazione e del pedinamento con l’esame della documentazione sanitaria depositata. Sulla base delle risultanze d’indagine la Procura della Repubblica di Tivoli ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Tivoli un decreto di sequestro per l’importo indebitamente percepito dall’indagato nel corso degli anni, corrispondente a circa 120.000 Euro. I Carabinieri hanno sequestrato quattro unità immobiliari di proprietà dell’indagato.
Il sequestro dei beni per il recupero dell’illecito
Col sequestro si è assicurato il recupero dell’intero ricavato illecito che avverrà all’esito della condanna con la vendita degli immobili sequestrati. Nel dare atto della professionalità dell’Arma dei Carabinieri, prosegue l’azione della Procura di Tivoli nel richiedere e ottenere sequestri per recuperare i profitti illeciti, così i dando attuazione al principio per cui la criminalità si contrasta (anche) sottraendo il profitto accumulato.
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