Siamo entrati nella cosiddetta settimana Green Pass. Da venerdì 6 agosto in Italia per andare al ristorante, in palestra, in piscina o per sedersi ad un caffè sarà necessario mostrare (e quindi essere in possesso) il certificato verde.
Durante la Conferenza Stampa che annunciò la nuova strategia, Draghi e Speranza hanno spiegato agli italiani la forma provvisoria del nuovo Decreto. Al suo interno, però, mancavano tre punti decisivi: lavoro, trasporti e scuola.
Ieri sera, a Palazzo Chigi, si è tenuto un incontro decisivo tra il Premier e i segretario generalizzati Cgil, Cisl e Uil. Ad oggi sembra che il decreto abbia preso forma senza tralasciare nulla.
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Green Pass: il punto su scuola e trasporti
Seppur la riunione della cabina di regia continua a slittare è quasi certo che l’obbligo vaccinale non sarà introdotto. Nonostante l’opposizione forte di Salvini, il Green Pass sarà reso obbligatorio per il personale scolastico e universitario, ma non per gli studenti.
Da settembre, poi, il certificato verde sarà necessario per salire su navi, aerei e treni a lunga percorrenza. Al momento per il trasporto pubblico locale non è stato estero l’uso del Qr code; solo però in vista della promessa delle Regioni ad incrementare la disponibilità dei mezzi di trasporto.
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Green Pass: il punto su lavoro e chi controlla
Sembra essere sfumata l’ipotesi dell’utilizzo del Green Pass per entrare in azienda e negli uffici. Su questo punto però è probabile che il Premier ci ritorni sopra, monitorando costantemente l’andamento della curva dei contagi.
A controllare, come avevamo già scritto qui, saranno i titolari delle attività. Tutti alle prese con il nuovo strumento per controllare i Green Pass. Nello specifico parliamo di “controllori estesi” perché potranno essere i gestori dei locali, dei ristoranti, delle palestre, die musei, dei cinema ma anche forze dell’ordine e personale autorizzato delle Rsa.