Prima la fine dello stato di emergenza e un iniziale assaggio di ‘normalità’, poi la decisione di eliminare il Green Pass, quel certificato verde da tempo indispensabile per partecipare alla vita sociale, e le mascherine al chiuso dal prossimo 1° maggio. Una data fondamentale, da cerchiare in rosso sul calendario, perché proprio in occasione della festa dei lavoratori in Italia entreranno in vigore nuove norme. O meglio, i cittadini inizieranno a staccarsi da quella quotidianità di restrizioni, che da tempo è la normalità di tutti. Tra dispositivi di protezione, distanza, certificato verde in tasca.
La cabina di regia è fissata la prossima settimana, ma dal 1° maggio il Green Pass non sarà più necessario, così come le mascherine al chiuso. Ma non ovunque. Ci saranno delle eccezioni perché la certificazione verde sarà ancora obbligatoria per entrare nelle strutture necessarie, mentre sui dispositivi di protezione il Governo sta ancora decidendo dove, in quali luoghi, mantenere l’obbligo per qualche settimana.
Dove non servirà più il Green Pass dal 1° maggio
Dal 1° maggio, come ha anticipato il Corriere della Sera, il Green Pass rimarrà per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione dal virus, ma non servirà per accedere ai luoghi di lavoro o ai locali pubblici. L’unica eccezione, però, è per quelli che esercitano le professioni sanitarie, per i lavoratori negli ospedali e nelle RSA, che continuano ad avere, almeno fino al 31 dicembre, l’obbligo di vaccino. Dal prossimo 1° maggio, quindi tra una settimana, il Green Pass non servirà più:
- nei bar e ristoranti al chiuso
- al lavoro
- per accedere a cinema, teatri e spettacoli al chiuso
- mense e catering continuativo
- studenti universitari
- eventi sportivi
- convegni, congressi, centri di formazione
- attività sportive al chiuso e spogliatoi
- centri culturali, sociali e ricreativi,
- sale gioco, sale scommesse, bingo e casinò
- feste al chiuso e discoteche
- mezzi di trasporto.
Dove saranno ancora obbligatorie le mascherine
Il Governo, proprio in queste ore, sta decidendo sulle mascherine al chiuso, che potrebbero restare obbligatorie in alcuni luoghi ancora per diverse settimane. Probabilmente, il dispositivo di protezione servirà sui mezzi di trasporto pubblico, su aerei, treni, navi, ma anche al cinema e al teatro (da valutare se basterà la chirurgica o se sarà indispensabile la Ffp2). Nei ristoranti e nei bar, invece, l’obbligo di mascherina al chiuso dovrebbe cadere, anche e soprattutto per favorire il turismo e la ripresa economica. Niente protezione allo stadio, mentre l’orientamento di Draghi è quello di mantenere l’obbligo nei palazzetti dello sport.