E’ di nuovo scontro nel Governo GialloVerde. La lite tra Movimento 5 Stelle e Lega vede due argomenti in prima linea: il decreto famiglia e la questione migranti.
La questione è ancora più delicata del solito, visto che tra appena 8 giorni si vota per le europee, il cui risultato potrebbe avere ripercussioni anche a livello di equilibri nazionali.
Ancora una volta Matteo Salvini se la prende con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e, in merito alla vicenda della Sea Watch, bloccata a largo di Lampedusa dopo aver tratto in salvo 65 migranti, ribadisce la chiusura dei porti italiani a chi arriva con i barconi. “Non c’è presidente del Consiglio o ministro Cinquestelle che tenga – ha dichiarato perentorio il Ministro dell’Interno – in Italia i trafficanti di esseri umani non arrivano più”. Non si è fatta attendere la risposta di Luigi di Maio, che ha gettato benzina sul fuoco della polemica “C’è molta supponenza e prepotenza. Io non posso sopportare tutto questo. Questa arroganza e prepotenza aumenta soprattuto quando si parla di immigrazione, quando la Lega è in difficoltà sugli scandali di corruzione. Non c’è molto da aggiungere rispetto agli attacchi al presidente del Consiglio, evidentemente vuole fare salire il livello della tensione, il premier ha tutto il mio sostegno e quello del governo, dico solo che per la legge dei grandi numeri se tutti pensano una cosa e c’è un singolo contrario, forse ha torto il singolo. Ma di uomini soli al comando, come Renzi, ne abbiamo già avuti e non ne sentiamo di certo la mancanza”.
E non finisce qui. Gli attacchi al leader della Lega arrivano da tutti i 5 Stelle, che definiscono Salvini “un folle se pensa che possa restare sottosegretario un condannato per spese pazze in un governo con il Movimento 5 Stelle”, ma anche uno “schizofrenico” che vuole spostare l’attenzione, come sottolineato dallo stesso Di Maio, dalle continue notizie di rappresentanti della Lega coinvolti in casi di corruzione.
La diatriba sui migranti sembra essere però solo la punta dell’iceberg di quello che è un malessere aumentato nel tempo, con due schieramenti che pur stridendo hanno provato a tirare avanti ma che adesso sono arrivati allo scontro finale riguardo al Decreto Sicurezza Bis, sul quale proprio non sembra esserci accordo.
Intanto, su decisione di Giuseppe Conte, è stata rinviata la riunione del consiglio dei ministri prevista per lunedì 20 maggio. Il timore era che, visti i toni troppo accesi di queste ore, si potesse arrivare a conclusioni affrettate e irreversibili. Sarà perché la campagna elettorale è ormai quasi agli sgoccioli, ma gli attacchi sono stati di tutti i tipi, come quello dell’on. grillino Michele Gubitosa che ha criticato Salvini commentando “E’ passato dal celodurismo al celopiccolo in poche ore”. La “battuta” nel giro di poche ore ha fatto il giro di tutti i Senatori e Deputati e il caso si è gonfiato a dismisura, magari anche troppo rispetto alle intenzioni di Gubitosa, tanto che alla fine è intervenuto nuovamente anche Di Maio, che stavolta ha parlato del Decreto famiglia. “Se si cercano pretesti per non votare il decreto famiglia, allora significa che si vuole rompere. Vedo ostruzionismo su questo decreto – ha dichiarato Di Maio – Per me invece bisogna andare avanti”.