Prometteva una carriera di successo nel mondo del calcio a dei ragazzini, intercettati fuori dal centro sportivo di Trigoria. Secondo alcuni di loro però, alle false promesse seguivano advances: per queste accuse l’indagato era stato già condannato 10 anni fa.
Intercettava delle baby promesse del calcio fuori dall’As Roma a Trigoria, illudendole di poterle aiutare con la carriera e fare fortuna nel mondo dello sport. Quei sogni di gloria spesso però nascondevano altri interessi, che diversi ragazzini hanno scoperto sulla propria pelle. È l’accusa che pende su un 57enne di Roma, accusato di molestare sessualmente dei baby calciatori.
Molesta dei minorenni promettendo di farli giocare nella Roma
La prima accusa risale ad almeno 10 anni fa, come riportato da Repubblica. Una delle vittime raccontò di essere stata avvicinata proprio fuori da Trigoria dal sedicente talent scout. Fatti accertati anche dalla polizia, che colse sul fatto il 57enne mentre molestava il ragazzino fuori dal centro sportivo: l’uomo scontò 4 anni e 6 mesi di reclusione ed è costretto ora ad affrontare un secondo processo per i fatti subiti da un altro piccolo calciatore.
A quelle accuse, ora, se ne aggiungei infatti un’altra. Medesimo copione, sempre stessa strategia: l’uomo avvicinava i baby calciatori millantando di potergli far fare uno scatto di carriera. Secondo quanto raccontato dal minore in audizione protetta, sarebbe stato condotto a casa del sedicente talent scout, insieme al figlio dell’indagato. Insieme avrebbero visto delle partite alla tv, commentato le prestazioni calcistiche dei loro idoli. Quando però il figlio del 57enne si assentava, il tono della serata cambiava. Ed è da queste accuse che è scattato il secondo processo per l’uomo, dopo aver scontato già una condanna.
Molestie a baby calciatore: a distanza di anni la prima vittima rimangia tutto
La difesa dell’uomo, a distanza dalle prime accuse, nel frattempo è cambiata. Oggi a seguire il caso è l’avvocato Cesare Gai, che si trova davanti ad accuse molto pesanti. La seconda fase di questa vicenda sarà affrontata con un rito ordinario, ma con dei dettagli che potrebbero riservare veri e propri colpi di scena: la prima vittima avrebbe negato di aver subito abusi, ridimensionando i fatti. Anche uno dei genitori delle vittime avrebbe ammesso di non saper nulla di evenutali molestie sessuali a danno del figlio, e la stessa figlia del 57enne non avrebbe scorto alcun elemento che lasciasse presagire una vita parallela. Per questo motivo, il legale Gai dovrà ora ricostruire con dovizia di particolari tutte le testimonianze degli accusati, cercando di rintracciare eventuali incongruenze che potrebbero sbrogliare la matassa del caso, a tutela del suo assistito.