Dopo trentatré anni dall’omicidio di Simonetta Cesaroni, la Procura di Roma spinge per l’archiviazione di una nuova indagine che possa far luce su tutti gli irrisolti del giallo di via Poma.
La Commissione parlamentare antimafia avrebbe voluto riaprire il fascicolo sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, ma la Procura di Roma va in direzione opposta, chiedendo la chiusura delle indagini.
Sono undici i punti con cui la Commissione chiedeva alla Procura, lo scorso agosto, di tornare a investigare sui fatti di quel 7 agosto 1990, quando Cesaroni, allora segretaria presso un studio commerciale di via Poma, fu uccisa brutalmente con 29 coltellate. Per il Pubblico ministero però non ci sarebbero elementi utili per procedere oltre, formulando una richiesta di archiviazione del caso.
Giallo di via Poma: il caso sarà archiviato su decisione della Procura di Roma
Nel 2022 i familiari d Simonetta Cesaroni, assistiti dall’avvocata Federica Mondani, fecero un esposto per chiedere di rivedere alcuni punti nell’iter delle indagini, in particolare l’alibi di alcuni soggetti già coinvolti precedentemente.
Secondo la Pm, Gianfederica Dito, gli interrogatori degli ultimi mesi non avrebbero portato però a nessun dettaglio che possa portare a una risoluzione del mistero di via Poma. Sarebbero stati ascoltati una ventina di testimoni e rianalizzati anche gli atti dei processi sostenuti in questi anni, ma senza nulla che possa portare a una svolta nel caso. Il procedimento del 2022, in cui si procedeva per omicidio volontario contro ignoti, non fornirà risposte, ma manterrà aperti ancora molti dubbi sull’uccisione della Cesaroni.
Chi era Simonetta Cesaroni
Simonetta Cesaroni nel 1990 aveva 21anni e lavorava come segretaria al terzo piano di un palazzo a via Poma, al civico 2. Un impiego part time come contabile, che svolgeva con discrezione presso la Reli Sas, uno studio commerciale che aveva tra i suoi clienti la A.I.A.G. (Associazione Italiana Alberghi della Gioventù). È lì che terminò la vita della ragazza, trovata dai familiari la sera di quel 7 agosto seminuda, stesa in una pozza di sangue (che qualcuno cercò di cancellare) e accoltellata.