Possono tirare un sospiro di sollievo tutti quelli che da settimane stavano aspettando notizie di Matteo Valentini, il ragazzo di appena 20 anni che più di un mese fa, nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 aprile scorso, è stato trovato in una pozza di sangue, in mezzo alla strada, sulle strisce pedonali in via Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Una storia, tutta avvolta nel mistero, che aveva colpito i cittadini di Colli Aniene, quelli che da quel momento non hanno mai smesso di fare il tifo per il 20enne. E che sui social, con un tam tam, chiedevano aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. Ora, finalmente, la nota positiva: Matteo si è svegliato sì dal coma, ma è anche tornato a casa da qualche giorno. E sta bene.
Matteo Valentini è ritornato a casa
Matteo è forte, tenace, coraggioso. E lo ha dimostrato in queste settimane, anche quando era in terapia intensiva e non ha mai mollato. Così come forte è stata (e lo è ancora) la sua famiglia, che non l’ha mai lasciato solo e che ora sta cercando di viversi con serenità e pace il ritorno a casa del 20enne, che ha un solo obiettivo: riprendersi in mano la normalità di sempre, dimenticare, per quanto possibile, quello che è successo. E sta cercando di farlo, come si legge in un post pubblicato sui social da un’amica di famiglia, in silenzio, mettendo da parte la curiosità, a volte morbosa e ossessiva, e i commenti di chi vuole solo conoscere la verità, quasi pretende di saperla. E di chi, spesso, lo fa con ipotesi, illazioni, accuse.
Matteo non è solo: accanto a lui ci sono anche gli amici, gli stessi che quella terribile sera non hanno visto nulla, non hanno potuto aiutare nelle indagini, e non perché abbiano preferito la strada dell’omertà. Loro non l’hanno mai abbandonato, lo hanno aspettato sotto l’ospedale, anche quando lui non poteva vederli, toccarli, sentirli.
L’affetto di Colli Aniene
Gli amici di sempre, la famiglia, il fratello, ma anche l‘abbraccio virtuale di tutti i residenti di Colli Aniene (e non solo). Matteo Valentini può contare su di loro, su chi non ha mai smesso di fare il tifo per lui. Su tutti quelli che ora alla notizia del suo rientro a casa stanno gioendo perché Matteo, in queste settimane, è stato descritto sì come un guerriero, ma è anche diventato il figlio e il nipote di molti. Ora l’importante è che lui stia con i suoi affetti, poi ci penserà la Polizia a fare chiarezza e giustizia. Al vociare e ai pettegolezzi, il 20enne preferisce il silenzio, un’arma indispensabile per ritornare alla vita normale, per riprendersi e buttare nel dimenticatoio la vicenda che lo ha visto protagonista.
Matteo Valentini è stato picchiato? Le indagini
Al momento non è ancora chiaro cosa sia successo a Matteo Valentini. Lui quella notte stava rientrando a casa, si trovava da solo. E solo è stato ritrovato in una pozza di sangue, in mezzo alla strada.
“Avrei voluto toccarlo per aiutarlo, ma mi hanno detto di non farlo – ha raccontato un testimone – Si muoveva, per cercare di vomitare, ma era in stato di incoscienza. Si vedeva che era gravissimo. Era l’1,24 quando ho chiamato l’ambulanza, ma due minuti prima un’altra persona aveva fatto la stessa cosa. Ho chiamato a ripetizione, ma sono stati veloci: 12 minuti dopo erano sul posto”.
La prima ipotesi è stata quella di un investimento da parte di un’auto pirata per via della sgommata sull’asfalto. Una pista che sembrerebbe essere stata esclusa: nessun rumore, nessuno ha sentito nulla. Poi c’è chi ha pensato a un’aggressione: chi l’ha picchiato? E perché? Sono tanti i dubbi, molte ancora le domande senza risposta, ma una certezza c’è: Matteo sta bene, è rientrato a casa e sicuramente lui stesso aiuterà nelle indagini perché può parlare, raccontare. Ma lo farò con la Polizia, che continua ad avere le bocche cucite. Il 20enne, però, potrà contare sull’affetto sì del famiglia, ma anche di tutti i residenti di Colli Aniene. Perché lui quella sera era solo in mezzo alla strada, ora solo non lo è più (e per fortuna).