G-20, ci siamo, è il giorno iniziale del summit tanto atteso. Ma oggi, sabato 30 ottobre, sarà anche la giornata in cui saranno in molti a voler approfittare della presenza dei Capi di Stato delle potenze mondiali per portare in piazza le proprie proteste. L’allerta è massima: la Capitale è stata messa sotto setaccio ed è pattugliata costantemente dalle forze dell’ordine, che sono presenti con oltre 6.500 persone tra Esercito, polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale.
Le forze dell’ordine sono impiegate sul territorio sia per garantire l’ordine pubblico, sia per prevenire eventuali azioni terroristiche o di sabotaggio nel corso del G-20 che si svolgerà all’Eur. Lì è stata creata una zona di massima sicurezza, con divieto di accesso attorno all’area di massima sicurezza di 10 chilometri quadrati attorno a “La Nuvola” di Fuksas e il Palazzo dei Congressi, con divieti di sosta e fermata, chiusure al traffico pubblico e privato. La zona è già stata infatti transennata e interdetta al traffico veicolare e pedonale.
Roma città sorvegliata speciale
Gli incontri di questi giorni in Prefettura tra le varie forze dell’ordine sono serviti per coordinare le operazioni di sicurezza: tutto è stato studiato affinché non ci siano problemi. La città verrà sorvegliata dall’alto attraverso i droni e gli elicotteri, mentre per le strade migliaia di uomini e donne garantiranno la sicurezza dei Capi di Stato e dei cittadini durante le manifestazioni in programma.
La protesta contro il G20: il percorso del corteo
Oggi a Roma stanno arrivando più di 10 mila persone per protestare contro il G-20. I manifestanti arriveranno non sono dal resto d’Italia, ma anche dall’estero. Secondo quanto previsto, la manifestazione – autorizzata dalla Questura – si snoderà sotto forma di corteo con partenza alle ore 15:00 da Piazzale Ostiense, con arrivo alla Bocca della Verità, passando dal Circo Massimo.
Sabato saranno attese oltre 10 mila persone, provenienti non solo da tutta Itali per la principale iniziativa di contestazione al G20. Il corteo preannunciato in Questura dagli organizzatori, dovrebbe snodarsi dalle 15 da piazzale , e quindi anche al Circo Massimo. Iniziativa annunciata dai Cobas che ha già ricevuto l’adesione di numerosi movimenti. “Noi saremo in piazza all’interno di una grande coalizione di lavoratori/trici, studenti, giovani, ambientalisti, organizzazioni femministe, antirazziste, antifasciste, pacifiste, per la giustizia economica, sociale, ambientale, climatica, per la dignità delle persone e del lavoro, per costruire un futuro – quell’altro mondo possibile e necessario per cui ci siamo battuti, e ci battiamo, fin da Genova e Porto Alegre 2001 con il movimento altermondialista – libero da guerre, muri, razzismi, dittature e fascismi – ha dichiarato Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas – In particolare come COBAS ci rivolgeremo ai capi di governo e di Stato europei per ricordare loro, come abbiamo fatto nell’assai positivo sciopero generale dell’11 ottobre scorso insieme a tutto il sindacalismo conflittuale, che nel corso della pandemia l’Unione Europea con il Recovery Fund ha sì avviato una politica economica incentrata sulla spesa pubblica in deficit, in controtendenza rispetto alla fase dell’ ”austerità”, ma che il PNRR italiano e degli altri paesi europei non costituisce affatto una svolta nell’uso pubblico e sociale dell’ingente massa di denaro a disposizione: anzi, prospetta una lunga serie di regalie ai settori più forti, economici e politici, della nostra società e delle altre europee. Noi, come già tramite lo sciopero generale citato, lottiamo – e lo ricorderemo in piazza il 30 ottobre ai signori del G20 – per una radicale inversione di tendenza, rivendicando l’utilizzo di tale rilevante massa monetaria per la riduzione del tempo di lavoro a parità di salario; per garantire a tutti/e un lavoro dignitoso, con il contratto a tempo indeterminato come regola generale; per l’innalzamento dei salari reali e un salario minimo europeo; per la parità salariale per le donne; per un reddito universale, esteso anche alle/ai migranti; per una netta inversione di tendenza rispetto ai disastri ecologici e al cambiamento climatico; per massicci investimenti nella scuola e nella sanità pubbliche, contro l’aziendalizzazione e la privatizzazione della sanità; per la sospensione dei brevetti e l’esportazione dei vaccini e della tecnologia per produrli in loco per la lotta alla pandemia”.
La protesta a piazza San Giovanni contro il Governo Draghi
Un’altra manifestazione che tiene alta l’attenzione è quella che si svolgerà sempre oggi a piazza San Giovanni contro il Governo Draghi e il governo dei banchieri, ovvero contro gli aumenti che ci sono stati in queste ultime settimane. “Contro l’Unione Europea, la banca centrale europea e l’euro, contro la Nato e le guerre imperialiste, contro le delocalizzazioni, i licenziamenti e i ricatti del green pass, contro precariato e disoccupazione, per la piena occupazione, per una sanità pubblica e di prossimità, per l’abbassamento dell’età pensionabile e una pensione degna, per una istruzione gratuita e di qualità, per una ricerca pubblica, per la pace e il vero antifascismo – ha dichiarato Marco Rizzo del Partito Comunista, organizzatore della protesta – Il momento è ora, in occasione del G20, diamo unità e continuità alle lotte, contro l’Europa, contro il suo esecutore, il governo Draghi, contro le decisioni antipopolari, teniamo fuori i fascisti dalle nostre piazze e torni protagonista il popolo e chi vive del proprio lavoro”. La protesta avrà inizio alle ore 14:30 e parteciperanno Associazione e rivista Cumpanis, Centro Culturale Proletario, Federazione Gioventù Comunista, Gramsci Oggi, Movimento per Rinascita del P.C.I e l’Unità dei Comunisti, Partito Comunista, Patria Socialista, Spread.it, Riconquistare l’Italia e Gruppi Fb ‘Contro la Fornero’.
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Bloccata la Cristoforo Colombo
Non si esclude che, alle manifestazioni autorizzate, possano aggiungersi altre proteste contro il Green Pass o contro il G-20: per questo l’allerta resta massima in ogni angolo della Capitale, non solo al centro o all’Eur. Intanto questa mattina i manifestanti di Cimate Camp hanno sfilato su via Cristoforo Colombo la loro rabbia contro i Capi di Stato, rei di non voler ascoltare le loro richieste riguardo i cambiamenti climatici e la necessità di trovare soluzioni riguardo i problemi ambientali della terra, bloccando la strada.