Giustizia è stata fatta, o almeno questo potrà dire Roberto Benigni in queste ore. Per il furto in villa di cui fu vittima nel 2010, oggi sono stati condannati i tre ladri che misero in piedi il colpo. Per chi ricorderà, il furto si svolse nell’abitazione romana del noto attore toscano e sua moglie Nicoletta Braschi, situata sulla via Appia Antica. In quel frangenti, i malviventi gli sottrassero un’antica statua risalente al II Secolo, cui lo stesso premio Oscar risultava essere molto legato.
Le condanne per il furto a casa di Roberto Benigni
Per il colpo a “Villa Benigni”, i ladri dovranno elargire un forte risarcimento sia all’attore che alla moglie. La cifra stabilita dai giudici che hanno esaminato il caso, si aggira intorno ai 20 mila euro. Nonostante il colpo avvenne nel 2010, della famosa statua di proprietà dell’attore si persero le tracce per almeno un decennio, con l’opera archeologica che venne ritrovata solo nel 2019 in territorio spagnolo. Dal momento del ritrovamento, le autorità europee si sono messe subito in moto per riconsegnare il reperto all’attore italiano.
La condanna per i ladri
Chi entrò a casa di Roberto Benigni quella notte, non prese di mira solo l’attore premio Oscar. Infatti, i giudici hanno disposto ai ladri di riconsegnare diverse opere d’arte ai legittimi custodi, illegalmente sottratte sul territorio di Roma. Si tratta infatti di: tre opere sono state trafugate da Villa Torlonia, altre da Palazzo Giustiniani Odescalchi, dall’Orto botanico e da Villa Medici. Secondo i giudici che hanno studiato il caso, chi compì quei furti era una banda armata, specializzata proprio nei colpi all’interno delle storiche ville romane. La statua dell’attore toscano, che venne ritrovata in Spagna pochi anni fa, era stata compra al mercato nero dal collezionista Peix Bagot. Per l’acquisto, l’uomo è stato condannato a una pena severissima: quattro anni e sei mesi di carcere.
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