Nella Provincia di Viterbo, un padre compiva violenza psicologica e fisica contro la propria figlia: condannato a 10 anni di carcere.
L’incubo vissuto da una bambina con il proprio padre, che durante il 2013 aveva abusato e compiuto violenze su di lei. La vicenda è finita al Tribunale della Corte di Appello di Roma, dove il giudice ha esaminato il delicato caso di violenze domestiche. Le vicende si sono sviluppate in un Comune della Provincia di Viterbo, con la vicenda che si delineò dalle parole della piccola bambina davanti alle forze dell’ordine che intervennero per la prima volta sul caso di violenza domestica.
La bambina frustata dal padre: il processo
Le vicende si svolsero nel periodo di sviluppo della bambina, che all’epoca degli abusi aveva solamente 9 anni. Nonostante gli episodi siano avvenuti quasi 11 anni fa, il giudice è riuscito a delineare la verità attorno alla spinosa questione. Le indagini, come raccontato da Il Messaggero, sono riusciti a dimostrare la ferocia dell’uomo: frustava la bimba ogni giorno, lasciandogli ancora oggi le tracce irreversibili delle ferite e i maltrattamenti.
L’apertura dell’indagine sul padre-orco
Tutto partì dall’ultimo maltrattamento subito dalla bambina, oggi una ragazza 20enne, per mano del proprio padre. Per le ferite che riportò, fu costretta a essere trasportata al Pronto Soccorso. Qui le condizioni di salute, legate ai segni di cinta su braccia e corpo, spinsero i medici ad allertare le forze dell’ordine. E’ in questo contesto che la bimba, aiutata da uno psicologo, ha raccontato la propria quotidianità da incubo con il genitore.
Le violenze subite dalla figlia
La bambina racconterà agli agenti come il padre la puniva a colpi di frusta, anche davanti a quei piccoli problemi che caratterizzano ogni bambino: un brutto voto a scuola o un semplice capriccio in casa. Il padre la frustava, ma soprattutto le faceva scrivere su un foglio di carta, anche per un centinaio di volte, di come “non fosse stata brava”.
Le umiliazioni si traducevano anche in violenze sessuali. Nel racconto da incubo della bimba, agli agenti spiegherà anche come il padre entrava nel bagno mentre lei si faceva la doccia: qui, come spiegato dalla vittima, la toccava ripetutamente sulle parti intime. Racconti che, a distanza di anni, le indagini hanno potuto provare anche con la testimonianza di altri familiari.