Le aveva massacrato il volto al punto da costringerla a ricorrere a un intervento ricostruttivo maxillo-facciale. E non era la prima volta che picchiava la sua ex compagna, sia durante la loro relazione che dopo la fine della stessa. Per questo il personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Formia ha proceduto ieri alla sottoposizione agli arresti domiciliari di Gustavo Bardellino, 39enne nipote del famigerato Antonio Bardellino, noto alle forze dell’ordine per segnalazioni di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, da anni stabilitasi nel sud pontino, proveniente dalla provincia di Caserta.
Il 20 gennaio, a seguito di una segnalazione per una donna aggredita, i poliziotti si erano recati al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Formia, dove la vittima aveva raccontato agli agenti che, mentre si trovava presso un noto ristorante del centro, aveva subito un’aggressione nel corso della quale era stata colpita violentemente in volto, perdendo coscienza.
Non era in quel momento in grado di identificare l’autore del fatto, il quale le aveva anche urlato la frase: “TE NE DEVI ANDARE DA FORMIA”.
La diagnosi a seguito delle cure al pronto soccorso era di frattura scomposta in più punti, con 40 giorni di prognosi, con la conseguenza di doversi sottoporre ad un delicato intervento di chirurgia maxillo-facciale.
Soltanto giorni dopo, preso coscienza della gravità dell’accaduto, la donna ha deciso spontaneamente di sporgere querela nei confronti dell’ex compagno, confermando i particolari relativi all’aggressione subita a causa della discussione degenerata all’interno del locale, dove si erano casualmente incontrati.
La vittima ha inoltre spiegato agli investigatori dei maltrattamenti subiti per tutta la durata della loro relazione, iniziata alcuni anni prima, sempre per futili motivi dovuti verosimilmente alla gelosia di lui, nonché alla sua indole violenta.
L’escalation dei comportamenti violenti dell’indagato sarebbe culminata proprio nell’episodio del 20 gennaio all’interno del ristorante. Tutto ciò aveva provocato nella donna un perdurante e grave stato di ansia, con fondato timore per la propria incolumità.
Pertanto il Pubblico Ministero procedente, avendo valutato appieno quanto rappresentato in denuncia, concordando con gli accertamenti investigativi svolti, ha inoltrato richiesta di misura cautelare al GIP del Tribunale di Cassino, che valutate attentamente le esigenze cautelari ed i gravi indizi di colpevolezza, ha ritenuto di applicare all’uomo la misura degli arresti domiciliari per il reato di stalking e lesioni personali aggravate.