Quella che vi stiamo per raccontare è una terribile (e inquietante) storia che arriva da Fiumicino. Una vicenda intrigata, ingarbugliata, con protagonisti, loro malgrado, due ignari cagnolini le cui sorti sono davvero appese ad un filo. Ma soprattutto che ha coinvolto una nostra collaboratrice alla quale, solo per essersi interessata all’adozione di un cane, ieri è stato rapito il suo cagnolino. Ecco cosa abbiamo ricostruito.
Fiumicino: la storia di un cane non voluto e poi preteso indietro con forza e minacce
Tutto inizia lo scorso 31 dicembre, quando il video contenente un appello disperato per l’adozione di un cagnolino di nome Oskar (che poi si scoprirà chiamarsi in realtà Artù) attira l’attenzione di un’Associazione animalista operante sul territorio di Fiumicino.
A interessarsi del caso è Rosanna Sabella, collaboratrice del nostro giornale, che decide di prendersi cura del piccolo Oskar/Artù, un mix tra un Boxer e un Levriero.
«Soltanto dopo averlo preso in carico ci siamo accorti che il cane non era randagio, ma aveva un proprietario che aveva provveduto a mettergli il microchip. Ovviamente, in questi casi, l’adozione può avvenire solo dietro il consenso del proprietario, cosa che non ci era stata comunicata», ci racconta Rosanna.
Lei tradisce lui e rimane incinta: il compagno tradito le porta via il cane
La storia di questo cane infatti è davvero ingarbugliata: i volontari dell’associazione scoprono che l’animale era finito per essere merce di scambio in una storia di tradimenti e vendette personali. La proprietaria, una signora straniera, si era vista portare via il cane quando il compagno aveva scoperto che il figlio che portava in grembo non era il suo.
Dopodiché il cagnolino, oggetto di presunti maltrattamenti sui quali si sta ancora indagando, è finito in circostanze poco chiare in un canile – anche qui non meglio identificato – dal quale è però certo sia partito il video-appello per la sua adozione.
Rosanna Sabella: «Sono stata minacciata, diffamata sui social e ho subito un tentativo di aggressione»
Ed è qui che la nostra collaboratrice rimane coinvolta, suo malgrado, in questa trama degna di una soap opera. «Il 2 gennaio una donna che non conoscevo si presenta davanti al portone della mia abitazione pretendendo di avere indietro il cane che, a suo dire, le avevo rapito – prosegue Rosanna – Oskar o Artù, fate voi, non era nemmeno con me perché era già stato dato in stallo, in attesa di ulteriori accertamenti, a un signore fidato. Il problema è che questa donna ha iniziato a urlare e prendere a calci il portone, tanto che ho dovuto chiamare la Polizia».
Ma non finisce qui. La donna ha proseguito con gli insulti spostandosi stavolta sui social: tutto questo, ci conferma Rosanna, è stato oggetto di una denuncia depositata presso i Carabinieri di Fiumicino.
Rapito il cane della nostra collaboratrice
Purtroppo ieri a questa storia si è aggiunto un ulteriore capitolo che mai avremmo voluto raccontarvi. Due donne, la cui identità ancora non è stata accertata, coadiuvate forse da un terzo soggetto al momento anch’esso ignoto, si sono presentate a casa della nostra collaboratrice che però, in quel momento, si trovava altrove.
«In quel momento c’era un mio amico, un signore anziano, a casa. L’avevo fatto venire proprio perché, non essendoci, volevo che il mio cagnolino, Biscotto, stesse in compagnia», prosegue.
«Avevo raccomandato di non aprire a nessuno ma purtroppo lui si è fidato, forse vedendo alla porta due donne spacciatesi per giunta per mie amiche. Il risultato è che, purtroppo, sono entrate e hanno portato via il mio cane. Sono disperata, non so dove sia e ho paura che gli facciano qualcosa», conclude.
Al momento, precisiamo, non sappiamo come e in che modo tutti i pezzi di questo complicatissimo puzzle siano collegati tra loro. La tesi del rapimento ai fini di un possibile “scambio” degli animali, in base a quanto ricostruito, sembrerebbe essere tuttavia quella più accreditata.
Di certo c’è sicuramente che Biscotto, il cane di Rosanna, è svanito nel nulla; Oskar/Artù, anche se attualmente si trova in un luogo sicuro, viene richiesto indietro da persone che, come visto, non hanno alcun timore a usare metodi violenti per riaverlo indietro malgrado in più occasioni (documentate) abbiano espresso di non volerlo.
Non sono da escludere infine, anche in virtù dell’impegno di Rosanna Sabella in prima linea nella lotta alle mafie, alla malavita e all’illegalità sul territorio, legami con ambienti criminali, specie in relazione all’episodio delle minacce ricevute fin sotto casa (non è detto infatti che l’aggressione del 2 gennaio sia riconducibile al rapimento di Biscotto).
Del caso si stanno occupando, oltre che i Carabinieri, anche le Guardie Zoofile coordinate dal Comandante Armando Bruni che abbiamo provato a raggiungere telefonicamente al momento senza successo. Seguiranno pertanto, nel caso, ulteriori aggiornamenti.