Aveva trovato un modo “artigianale” per risparmiare sul costo del lavoro: evitata di mettere in regola i suoi dipendenti. E, addirittura, “chiudeva un occhio” se questi erano immigrati clandestini. L’uomo probabilmente non immaginava che, prima o poi, nella sua sua azienda, una società operante nel commercio al dettaglio di oggettistica situata a Fiumicino, nella zona di “Parco Leonardo”, sarebbero arrivati dei controlli.
E invece, con suo stupore e disappunto, sono arrivati i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che, nel corso di un controllo, hanno scoperto che nel magazzino dell’azienda venivano utilizzati ben venti lavoratori “in nero”, su un totale di 24 impiegati.
Multa da 270.000 euro
Al termine delle ispezioni da parte degli agenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino, al titolare dell’azienda sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 270.000 euro. Le multe sono state comminate per la mancata comunicazione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da parte del datore di lavoro, dell’instaurazione del rapporto di impiego e per il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti senza strumenti tracciabili.
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9 persone senza permesso di soggiorno
L’amministratore della società, un cittadino di nazionalità cinese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per il reato di impiego di manodopera non in regola con la normativa sull’ingresso e la permanenza sul territorio nazionale, avendo alle dipendenze 9 persone prive di permesso di soggiorno. La società, per la quale è stata formulata proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale, è stata anche segnalata all’I.N.P.S. per i contributi previdenziali non versati sui compensi erogati ai dipendenti. Adesso quindi il magazzino rischia di chiudere.
Il controllo si inquadra nel più ampio dispositivo di contrasto al sommerso da lavoro predisposto dalla Guardia di Finanza di Roma, che mira a salvaguardare contestualmente gli operatori onesti e le fasce più deboli della popolazione, oltre che a tutelare gli interessi dell’Erario.