Niente più paura su via Pontina. Chi percorre la SS148 non dovrà più preoccuparsi di essere fermato da un finto carabiniere e di essere truffato. Già, perché i Carabinieri (quelli veri) hanno fermato l’uomo che da giorni seminava il panico tra gli automobilisti nella zona di Aprilia. Il malvivente, spacciandosi per un appartenente all’Arma, fermava i conducenti delle automobili, gli faceva una contravvenzione e gli chiedeva di saldare immediatamente la multa.
Pontina, si finge Carabiniere per truffare l’automobilista: “Dammi 120 euro”
Fermato il finto Carabiniere che truffava gli automobilisti sulla Pontina
“Non si usa il cellulare alla guida. Ma è fortunato, oggi mi sento buono, mi dia 120 euro e sistemiamo le cose”. Questa, in pratica, la tecnica utilizzata da un finto carabiniere che ormai da giorni percorreva la Statale 148. Ma la carriera dell’uomo è stata interrotta grazie ai “rischi del mestiere”. L’uomo, infatti, mentre tentava l’ennesima truffa sulla Pontina, ha avuto un incidente, all’altezza della Combipel, nel territorio comunale di Aprilia.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Aprilia e della polizia locale, sempre di Aprilia. Nel corso della contestazione sono emerse delle “stranezze”, per cui l’uomo, un cinquantenne italiano residente ad Aprilia è stato portato al Commissariato.
L’uomo denunciato per truffa
Nel frattempo, diverse persone avevano denunciato di essere state vittime del finto carabiniere. Grazie alle denunce, sono scattati degli accurati controlli da parte dei Carabinieri di Aprilia. E proprio grazie alla denuncia di due delle vittime, di cui una aveva annotato la targa dell’auto del truffatore, hanno permesso ai Carabinieri della Stazione di Aprilia di effettuare gli accertamenti necessari all’identificazione e la successiva denuncia in stato di libertà alla Procura di Latina per il reato di truffa.
Il finto carabiniere chiedeva alle vittime di saldare la multa, di 120 euro, lì sul posto. A quel punto però un automobilista, si è accorto che qualcosa non tornava: per fugare ogni dubbio ha chiesto allora il verbale, con tanto di firma, per accertarne l’autorevolezza. Viste le resistenze del guidatore, allora, il truffatore ha intimato all’uomo di seguirlo in Commissariato, anziché in Caserma. Un lapsus che, di fatto, ha confermato i sospetti dell’automobilista.