Con oggi, domenica 27 ottobre, si conclude la Festa del Cinema di Roma 2019. Sono terminate le proiezioni della Selezione Ufficiale, ma tra gli Eventi Speciali in programma questa domenica ci saranno i film Il Peccato di Andrei Konchalovsky e, direttamente dagli Stati Uniti, The Fanatic del regista Fred Durst.
Il regista e produttore cinematografico russo Andrei Konchalovsky con il suo nuovo film, Il Peccato (nelle sale italiane dal 28 novembre) ha voluto raccontare il genio indiscusso di Michelangelo. “Ciò che mi ha ispirato per scrivere il film è stato il fatto che Michelangelo conoscesse a memoria la Divina Commedia di Dante, così mi sono chiesto: cosa avrebbe scritto Dante della vita di Michelangelo? Il problema di fare un film su un artista come Michelangelo è che tutti conoscono le sue opere e la sua biografia: non puoi mentire. Ho dovuto trovare dei periodi della vita dell’artista che mi permettessero di costruirci su un film: non volevo fosse un biopic, perché trovo le biografie molto noiose. Se realizzi un film su un artista che fa musica, devi pensare che la sua musica sia fantastica, per riuscire a renderlo interessante, allo stesso modo se fai vedere un artista che sta prendendo a martellate un blocco di marmo devi pensare che è un genio”, ha dichiarato il cineasta. Alle ore 18 sarà la volta del film The Fanatic del regista statunitense Fred Durst: è la storia di Moose (John Travolta), fan di un celebre attore di pellicole d’azione – l’ “amore” verso il suo personaggio si trasformerà quasi in violenza e persecuzione.
Al MAXXI, alle ore 17.30, la Festa del Cinema omaggerà Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti. Alle ore 16 ci sarà invece l’ultimo appuntamento del Rebibbia Festival.
Alle ore 20.30 ci sarà la replica del film vincitore di questa quattordicesima edizione: Santa Subito del regista italiano Alessandro Piva. Il docufilm ispirato a un caso di femminicidio – purtroppo realmente accaduto a Bari negli anni ’90 – ha commosso il pubblico della kermesse che ne ha decretato così la vittoria. “Il pubblico premia un film che parla, attraverso gente normale, di temi reali del nostro Paese, il che vuol dire che si mette in discussione, riflette, si emoziona su fatti diventati piaga del nostro vivere civile. Il riconoscimento va alla famiglia Scorese che da quasi trent’anni, con grande dignità, porta avanti la memoria della loro congiunta, ingiustamente strappata loro, una tragedia annunciata che uno Stato efficiente dovrebbe imparare a evitare quando ci sono segnali così conclamati”, ha dichiarato il regista. “Sono incredula – dice invece la sorella di Santa – perché non ho fatto in tempo a metabolizzare che sia passato un messaggio così importante con questo straordinario veicolo che è il cinema. Da sempre ho pensato che era un percorso possibile perché questa storia potesse lanciare un messaggio non tanto per noi, ma per tutti. È necessario creare una cultura nuova rispetto al rispetto di genere. Non solo quindi rispetto per le donne ma per tutti i generi. Perché non si creino più occasioni di sofferenza come quella che è toccata a Santa in primis e a moltissime famiglie italiane e perché si guardi anche a chi resta così come ha fatto Alessandro”.