Era ricercata con varie condanne per furto a suo carico e con ben due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Milano. Ieri però la donna di etnia rom è incappata in un controllo della Guardia di Finanza al Porto di Civitavecchia che ha posto fine alla sua “latitanza”. I Militari infatti si sono subito accorti che qualcosa nei suoi documenti di riconoscimento non tornava e per questo hanno deciso di approfondire la questione. E così è saltata fuori la vera identità della malvivente.
Roma arrestata a Civitavecchia
La donna di etnia rom era destinataria di due ordinanze di carcerazione emesse dal Tribunale di Milano. E’ stata bloccata al porto di Civitavecchia dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, dopo essere sbarcata da una motonave proveniente dalla Spagna. Nel corso dei controlli di routine, le Fiamme Gialle del locale Gruppo sono state attratte da alcune anomalie del documento di riconoscimento esibito come detto; sottoponendola ad accertamenti, questi ultimi hanno fatto emergere la reale identità della donna che era ricercata a seguito di varie condanne per furto, per oltre 11 anni di reclusione da scontare. Dopo aver informato la Procura della Repubblica di Civitavecchia, è stata associata alla locale Casa Circondariale.
I controlli della Guardia di Finanza a Civitavecchia
L’attività si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti predisposto dalla Guardia di Finanza di Roma presso gli scali portuali e aeroportuali della Capitale. Negli ultimi giorni particolare attenzione è stata mostrata al contrasto della pesca di frodo, specie per quanto riguarda i ricci di mare. Una settimana fa in tal senso sono state bloccate e sanzionate sette persone sorpresi con oltre 12.000 esemplari tirati su dall’acqua; per loro è scattato il ritiro dell’attrezzatura e una multa salatissima. Ad inizio mese, ancora, un’altra importante operazione era stata portata a termine sempre nelle acque del litorale romano: a finire nella ‘rete’ delle fiamme gialle erano stati in quel caso 4 pescatori non professionali provenienti dalla Provincia di Palermo che erano riusciti a tirar fuori dal mare circa 8.000 ricci di mare (quando il limite è fissato nella misura massima di 50 ricci di mare per singolo pescatore non professionale, ndr).
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