Dovrà rispondere alle domande degli inquirenti l’uomo che il 1° gennaio 2024 si è presentato all’Ospedale di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, con il corpo della moglie morta. Per il 73enne, la coniuge sarebbe caduta per le scale dopo un malore, ma per il personale medico e i carabinieri la ricostruzione non combacia.
Proseguono le indagini a carico del 73enne accusato di aver ucciso la moglie il 1° gennaio, nella loro abitazione a Sant’Oreste, nel viterbese. Il sospettato sarà ascoltato oggi dagli inquirenti, a fronte anche dei numerosi indizi che i militari della compagnia di Rignano Flaminio e di Bracciano hanno rinvenuto all’interno dell’abitazione della coppia.
Trovate tracce di sangue della vittima in casa
Al momento sull’uomo pende l’accusa di omicidio aggravato, formulata anche per impedire che l’uomo potersi dare alla fuga nelle ore successive alla morte della 71enne. Nell’abitazione dei due coniugi, sottoposta a sequestro, sono state rinvenute diverse tracce ematiche riconducibili alla moglie, Rosa D’Ascenzo, di cui non sono ancora chiare le modalità del decesso.
Stando al 73enne che l’avrebbe condotta in ospedale, la moglie si sarebbe sentita male per poi cadere dalle scale, ma già in ospedale i sanitari hanno scorto segni evidenti sul corpo e sulla testa della donna, riconducibili presumibilmente ad altro. Inoltre, i carabinieri avrebbero rinvenuto nel casolare di campagna tracce di sangue.
L’ipotesi avanzata dalla procura di Tivoli è che l’incidente sia stato simulato e la donna sia stata uccisa tramite una padella o un oggetto simile in cucina, tuttavia manca ancora l’ufficilità sull’arma. E’ attesa per domani, 5 gennaio, la convalida della misura a carico dell’uomo, a seguire l’esito dell’interrogatorio a cui sarà sottoposto in giornata.