Finirà ancora una volta in tribunale la lunga lotta tra Federico Leonardo Lucia – in arte Fedez – e il Codacons. Il rapper ha infatti deciso di passare al contrattacco, denunciando l’associazione dei consumatori per diffamazione e calunnia.
A darne notizia è Il Corriere della Sera, che spiega come – secondo i legali del cantante – il Codacons abbia intrapreso una campagna mediatica e giudiziaria contro il rapper milanese.
Fedez passa al contrattacco e denuncia il Codacons
Dopo l’ultimo esposto del Codacons (l’associazione dei consumatori), che alla Guardia di Finanza chiese un’inchiesta approfondita sulle società di Fedez, per via di quanto dichiarato dal rapper, che nel 2020 riferì di essere nullatenente perché tutti i suoi beni erano intestati alle sue società, i legali del rapper Federico Leonardo Lucia hanno deciso di passare al contrattacco, sporgendo querela per calunnia e diffamazione contro il Codacons.
A darne notizie è il Corriere della Sera, che spiega come – secondo i legali del cantante – l’associazione dei consumatori abbia intrapreso una campagna mediatica e giudiziaria contro Fedez. A sostenere il cantante, nonché marito di Chiara Ferragni, in questa nuova querelle giudiziaria ci sono anche i suoi genitori, che si occupano della gestione delle sue società, in particolare la mamma, Annamaria Berrizaghi, che è anche la sua storica manager. I genitori del rapper ricoprono il ruolo di amministratori unici e legali della Zedef srl e della Doom srl, le due società che curano gli interessi economici del cantante.
La “battaglia” a suon di denunce
La lunga diatriba tra Fedez e il Codacons è iniziata nel 2020, quando il cantante accusò il presidente dell’associazione di consumatori di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito ufficiale dell’associazione, con cui – secondo il rapper – si era portati a pensare di contribuire a una raccolta fondi contro il Covid, mentre le donazioni erano a favore della stessa associazione. Fedez fu querelato per calunnia dal presidente del Codacons. La procura di Roma aveva chiesto, in un primo momento, l’archiviazione del reato, ma il tribunale ha rigettato la richiesta e il prossimo 6 maggio il cantante sarà ascoltato dal giudice per l’udienza preliminare di Roma.